In Italia il 70 % delle assunzioni avviene tramite contratti temporanei un quarto dei quali della durata di una settimana. Hanno redditi bassi e precari quando lavorano, sono scarsamente coperti da sistemi di sicurezza sociale quando restano disoccupati, perdono una parte dei loro diritti quando si spostano in un altro paese dell’UE. La fotografia scattata durante il quarto congresso nazionale di NIdiL CGIL, il sindacato dei lavoratori atipici e precari descrive la situazione occupazionale di tanti giovani . Al congresso in corso a Montesilvano prendono parte 173 delegati, eletti nei congressi provinciali in rappresentanza di tutte le tipologie tutelate da NIdiL: collaboratori, partite Iva, somministrati (ex interinali) e disoccupati.
Ad aprire i lavori la relazione del segretario generale di NIdiL CGIL Claudio Treves il quale ha ricordato che redditi dei lavoratori precari sono notoriamente più bassi di quelli dei lavoratori stabili a tempo indeterminato. Le politiche di austerity hanno aumentato il peso della povertà fra i lavoratori, e questo peso in particolare si concentra sui lavoratori a termine, su quelli a tempo parziale e sui lavoratori di finta autonomia, che hanno compensi significativamente inferiori a quelli dei loro colleghi che a parità di mansione hanno un contratto stabile. Anche in provincia di Pescara come nel resto della regione e della penisola si riscontrano scenari identici ha spiegato il segretario generale della CGIL di Pescara Emilia Di Nicola. “Il NIdIL CGIL è il sindacato dei lavoratori atipici e dei precari. Il sindacato della generazione dai mille lavori e nessuno” ha evidenziato il segretario provinciale Alessandra Tersigni ricordando l’impegno profuso per salvaguardare i loro diritti.

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