L’AQUILA – Una prova convincente e più che positiva, un pari che sa di beffa perchè arrivato nel finale ma un altro piccolo e sostanziale passo avanti verso il traguardo play off. L’Aquila Salernitana finisce 1-1. Pagliari parte con il 4 3 3 , la sorpresa è Pià attaccante centrale con De Sousa esterno. In mediana c’è Agnello preferito a Gallozzi con Corapi e Del Pinto. Gregucci risponde con un 4 2 e tanto potenziale offensivo. Pestrin e Montervino mediani, Gustavo, Mancini e Foggia dietro a Mendicini. Dirige Fiore di Barletta. L’Aquila ha corsa, grinta e voglia di vincere, è sbarazzina al punto giusto ma le qualità offensive della salerniatana mettono paura. Mancni e Gustavo con i loro movimenti creano pericoli ma L’Aquila con le ripartenza ha il passo di una Ferrari al cospetto di una Salernitana che va con il freno a mano tirato. I primi applausi sono per De Sousa, gran rovesciata, Gori blocca. Inizia il Gustavo show. Prima Pomante è costretto al quasi autogol poi serve super Testa per evitare il vantaggio. L’Aquila torna ad essere aggressiva, Ciccio Corapi meriterebbe altre categorie per qualità e geometrie prodotte. In campo è one man show, suo l’assist per Del Pinto che perde l’abbrivio da due passi. Corapi al 43° elude l’off side ma Gori si immola e salva il risultato. Ripresa. Esce Agnello, dentro Gallozzi e al 7° arriva il vantaggio. De Sousa scarica per Scrugli, linea difensiva ospite che si alza male e Pomante realizza il suo quarto gol stagionale. Iniziano i cambi. Dentro Ampuero e Fofana per la Salernitana una sorta di 4 2 4 che inizia a prendere il comando delle operazioni. L’Aquila, unica nota stonata di giornata, dopo il gol fatto si abbassa troppo e concede campo agli ospiti. Pagliari rinuncia a Frediani per Maltese inserito come esterno alto del nuovo 4 4 2 ma la mossa non darà i suoi frutti. La ripartenza giusta infatti arriva dal lato di Gallozzi che corre che è una meraviglia e poi serve Pià: Gori si oppone. Qualche attimo di apprensione per il secondo assistente che accusa un fastidio al polpaccio. Gioco fermo per qualche minuto poi nel finale arriva il pari. Foggia pennella da sinistra, Bianchi da due passi insacca. Retroguardia rossibù non esent da colpe. Sono 8 i minuti di recupero, e L’Aquila può colpire. Dallamano da calcio di punizione, altra esecuzione del fuorigioco da brividi della difesa ospite, Libertazzi forse disturbato da Del Pinto spreca da zero metri zero. Finisce così in parità una gara bella e vivace. Peccato per l’atteggiamento quasi rinunciatario dopo il meritato vantaggio: se L’Aquila riuscirà a fare il salto di qualità dal punto di vista mentale giocando da squadra sbarazzina per novanta minuti non ce ne sarà per nessuno. Ma nel complesso bene così.

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