Erano le 3:32 del 6 aprile del 2009 quando una scossa di magnitudo 6.3 devastò la città de L’Aquila e le zone limitrofe e costò la vita a 309 persone . Cinque anni dopo il capoluogo abruzzese e i comuni colpiti dal sisma mostrano ancora le ferite aperte di quell’evento calamitoso. Anche il quinto anniversario del terremoto è occasione per confrontarsi su ciò che è stato fatto e si sta facendo per ricostruire edifici pubblici e privati, infrastrutture e il tessuto produttivo e socio culturale. “Le città , come i sogni, sono costruite di desideri e di paure” alla famosa frase di Italo Calvino tratta dal romanzo “Le città invisibili” si ispira il convegno ospitato dal Dipartimento di Scienze umane dell’Università de L’Aquila e organizzato dall’amministrazione comunale  nell’ambito di una serie di iniziative . “Siamo a metà del percorso per la ricostruzione del post terremoto ” ha detto durante il suo intervento il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini al quale è stata affidata anche la delega alla partecipazione al Cipe e alla Coesione territoriale il quale ha ribadito che porterà avanti il suo impegno per dare certezza ai cittadini , ai territori e alle istituzioni. “La ricostruzione è giunta alla sua seconda fase, ma ora bisognerà continuare a fare squadra e a guardare al futuro con speranza per la ricostruzione economica e sociale de L’Aquila” ha aggiunto il sindaco Massimo Cialente che con i responsabili delle strutture che si occupano della ricostruzione ha illustrato lo stato dei lavori le somme impegnate e ancora da spendere e la nuova governance che porterà ad una spesa complessiva di circa 17-18 miliardi di euro ben al di sotto delle cifre spese in altre regioni italiane colpite da terremoti.

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