Spalle grosse e schiena dritta: da sempre, come giornalisti, abbiamo cercato di difendere sempre e comunque la verità di una notizia, il diritto di cronaca e, soprattutto, l’interesse pubblico della stessa. Per cui ci ha stupito non poco la decisione assunta dal consiglio comunale di Bussi di diffidare la stampa ad associare il nome del paese alla discarica. Pertanto, da oggi, per evitare di dover ricorrere a inutili spese per carte da bollo la chiameremo “la discarica dei veleni” oppure “la discarica abusiva e illegale più grande d’Europa” come se questo possa servire a fare chiarezza, bonificare e mettere in sicurezza la zona, e soprattutto capire che danni sulla salute e sull’ambiente quella discarica ha fatto per decenni.
“C’è sempre da preoccuparsi quando la stampa viene diffidata. Vorrà dire che daremo le coordinate GPS per far capire di che cosa stiamo parlando!” – ha detto il presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, che ha aggiunto – “A questo punto, oltre al comune di Bussi anche il Parco Nazionale Gran Sasso – Laga e quello Maiella potrebbe sentirsi parte lese. Io continuerei sempre e comunque a chiamarla discarica Montedison di Bussi…”
“Quando ho sentito che al termine della seduta un consigliere del PD proponeva di inserire nel testo la diffida agli organi di stampa mi sono cadute le braccia, perché una proposta del genere sfigurava una delibera che aveva un dispositivo positivo essendo incentrata sulla class action e sulla richiesta di indagine epidemiologica” – ha commentato Maurizio Acerbo, candidato presidente di Rifondazione Comunista alle Regionali. Ancora più dura l’analisi del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua che ha detto : “Stentiamo a credere all’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Bussi del surreale ordine del giorno. Purtroppo qualcuno vuole continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto. Si vuole negare per caso quanto ha messo nero su bianco l’Istituto Superiore di sanità? La prossima tappa sarà proporre un cucchiaio di tetracloruro di carbonio per i giornalisti?”.

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