Procede il lavoro della Procura della Repubblica dell’Aquila nell’ambito dell’inchiesta “Do ut des” su presunte tangenti legate agli appalti della ricostruzione post sisma.
Inchiesta in cui sono indagate otto persone, quattro delle quali erano state sottoposte per un periodo alla custodia cautelare ai domiciliari e poi tornate in libertà.
Ieri è stato dissequestrato il materiale informatico acquisito nell’ambito delle indagini. Dopo la duplicazione dei dati è stato riconsegnato il computer all’ex Vice Sindaco indagato Roberto Riga, dimessosi dall’incarico a seguito dell’inchiesta della squadra mobile della Questura dell’Aquila. In precedenza il materiale era stato restituito agli altri due indagati Pierluigi Tancredi e la sua collaboratrice Daniela Sibilla. Per quanto riguarda il dirigente comunale Mario Di Gregorio, anch’esso indagato, i suoi legali Stefano Rossi e Massimo Manieri hanno chiesto e ottenuto una perizia sul contenuto delle memorie dei computer utilizzati dal loro assistito. L’obiettivo è quello di dimostrare l’estraneità di Di Gregorio, che ha sempre sostenuto la propria innocenza, alle accuse che gli vengono contestate.
Il perito incaricato potrebbe depositare le risultanze della perizia la prossima settimana. Intanto le indagini vanno avanti anche attraverso la valutazione delle conversazioni intercettate. Al centro dell’attenzione degli inquirenti c’è poi la presunta maxi tangente da un milione di euro che sarebbe transitata in una banca di Verona. Va detto che tutte le otto persone indagate nell’inchiesta, durante gli interrogatori di garanzia, hanno sempre respinto le accuse contestate loro dalla Procura.

{avsplayer videoid=8773}