video » Giovedì notte niente acqua a Chieti. L’Aca al Comune: “non sapete leggere i fax”

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AcquaL’ACA decide e comunica, il comune di Chieti non può che prenderne atto. Niente forniture idriche nel capoluogo a partire da domani sera e per l’intera nottata. L’assessere ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, dopo la segnalazione dell’Azienda Consortile Acquedottistica che ha comunicato la necessità di ridurre la fornitura idrica, ha disposto la chiusura dei serbatoi dalle ore 22.00 di giovedì 12 settembre alle ore 6.00 di venerdì 13 sull’intero territorio comunale. L’operazione – ha spiegato Colantonio – consentirà il riempimento dei serbatoi rionali nonché di quello della Civitella.
Intanto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha chiesto l’intervento del prefetto a tutela dei cittadini. Dopo le critiche rivolte all’ACA per la gestione del servizio, il primo cittadino teme che la diminuzione della portata dell’acqua, comunicata con uno scarno dispaccio di poche righe, sia da interpretare come un atto punitivo. Per questo motivo ha voluto mettere al corrente della situazione il prefetto Fulvio Rocco De Marinis.


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IL COMUNICATO DELL’ACA
“Nessuna emergenza idrica nel Comune di Chieti: si è trattato di un mero errore di lettura del fax inviato dall’Azienda Acquedottistica al Comune teatino lunedì 9 settembre, avviso nel quale si parlava testualmente della possibile riduzione della portata idrica del serbatoio di Civitella di 3 litri al secondo e non di 31 litri al secondo, come è stato interpretato dal sindaco Di Primio. Pertanto i cittadini di Chieti possono stare tranquilli visto che stiamo parlando di una riduzione di 3 litri al secondo su 360 litri al secondo erogati complessivamente a Chieti alta e allo Scalo, una misura che, tra l’altro, non è stata ancora attuata considerando il calo delle temperature registrato negli ultimi giorni”. Lo ha detto la Direzione dell’Azienda Comprensoriale Acquedottistica di Pescara in risposta alle accuse sollevate dal sindaco Di Primio circa il fax mandato dall’Aca sulla riduzione di portata idrica per il serbatoio Civitella .

QUESTO IL FAX DELL’ACA AL COMUNE (CLICCA PER LEGGERE)


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LA CONTROREPLICA DEL COMUNE
Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, a seguito dei mancati chiarimenti, richiesti ad Aca, sulla minore erogazione idrica fornita al Comune di Chieti e in risposta alle affermazioni rilasciate a mezzo stampa dalla Direzione dell’Azienda Comprensoriale Acquedottistica, hanno emesso la seguente nota congiunta.
«Fermo restando che il Comune di Chieti attende ancora chiarimenti da parte dell’Aca sulla riduzione idrica perpetrata a danno del Comune e che tali chiarimenti sono stati richiesti tre giorni or sono, apprendiamo di una solerte risposta fornita a mezzo stampa dalla Direzione Aca, in cui l’Azienda Acquedottistica sciorina dati su presunte erogazioni fornite al Comune di Chieti, dichiarando anche che i sottoscritti hanno “erroneamente” interpetato una comunicazione giunta a mezzo fax presso codesto Ente.
Affinché sia chiaro ciò che succede a Chieti, si precisa che il serbatoio della Civitella, costituito da quattro vasche di carico, delle quali solo tre funzionanti, viene approvvigionato esclusivamente dalla stazione di pompaggio posta nella parte finale di via Orsogna, a Chieti Scalo, di proprietà e di competenza esclusiva dell’Aca. Se l’Azienda Comprensoriale Acquedottistica, quindi, effettua riduzioni e interruzioni a ridosso di detta stazione di pompaggio è il serbatoio di Chieti alta e conseguentemente tutta la città a pagarne le conseguenze. I dati delle portate di entrata nei serbatoi vengono letti quotidianamente dall’operatore che è sul posto. Durante tutto il periodo estivo e fino al 1 settembre 2013 la consegna su Chieti alta è stata di 166 l/s al giorno, dal 2 settembre 2013 (ed ancora oggi) la consegna al serbatoio è stata ridotta, senza alcuna comunicazione, a 160 l/s al giorno, in un periodo, tra l’altro, in cui le attività cittadine, dopo le vacanze estive, riprendono a pieno regime e dopo che la stessa città comincia a ripopolarsi di studenti fuori sede e nuclei familiari. È inutile dire che con una portata inferiore alla media – anche solo 6 l/s – e con l’utilizzo incrementato di elettrodomestici, si ha un anomalo svuotamento dei serbatoi della Civitella e, di conseguenza, la chiusura notturna per consentirne il riempimento delle vasche fino ai livelli standard. Se la Direzione Aca oggi tenta di smorzare i toni dichiarando che “non c’è nessuna emergenza idrica nel Comune di Chieti”, noi non esitiamo ad affermare che il capoluogo teatino è da tanto e troppo tempo penalizzato nell’erogazione di quello che è un servizio fondamentale del cittadino e soprattutto “non stiamo tranquilli” come si suggerisce, perché anche se la riduzione idrica fosse “solo di 3 l/s” – in realtà molti di più, ma ahinoi, non comunicati – ciò ha già comportato diverse anomalie negli ultimi dieci giorni, laddove la riduzione giornaliera protratta di 6 l/s ha causato non solo la perenne mancanza d’acqua nelle abitazioni dello Scalo ma un notevole abbassamento dei livelli dei serbatoi tanto da doverne richiedere l’ennesima chiusura. Una città intera, 60.000 abitanti, sono legati alla volontà di un’azienda che gestisce il servizio idrico nel modo più becero possibile e che per di più, nel fornire dati, confeziona un potpourri di somme non corrette: non si può, infatti, banalizzare la situazione appena descritta, correlando e affiancando i dati di Chieti Alta e quelli di Chieti Scalo così come fatto dall’Azienda: i fantomatici “360 l/s erogati al Comune di Chieti” da parte di Aca sono un miraggio! Nella parte bassa della città, infatti, purtroppo da anni, la portata idrica passa regolarmente da 180 l/s delle ore diurne a 35 l/s nelle ore notturne, e questo nel corso di tutte le stagioni! Per cui lasciando fuori ogni considerazione, il dato crudo, corrispondente a realtà, è che una città, ovvero la parte più popolosa, subisce privazioni “vita natural durante”. Ci dica, poi, la stessa Azienda Acquedottistica con quale criterio dispone tali riduzioni. Se è una corretta gestione quella che stiamo “subendo”. Può un “management” serio mandare un fax pressoché illeggibile, che preannuncia minori erogazioni d’acqua, senza fornire altre spiegazioni e soprattutto indicazioni temporali di tali misure? Non sappiamo in quanti dei 64 comuni che fanno parte dell’ACA si sta verificando quello che sta capitando a Chieti, considerato che ad oggi non è pervenuto alcun chiarimento, ma in molte realtà, anche confinanti con noi, non si stanno attuando le scelte che non da oggi Chieti patisce. Se Aca, anziché diminuire 3 o 30 l/s interpretabili non avesse ridotto di 6 l/s, dal 1 settembre, l’erogazione idrica, almeno la parte alta della città non avrebbe alcun problema. Invece, senza avviso, riduce l’erogazione (ultimaquella comunicata alle ore 13.00 dell’11 settembre, in cui si avvisa di una riduzione di circa 100 l/s rispetto alla media per alcune ore della giornata a causa di una sospensione dell’erogazione elettrica) procurando disagi ai cittadini e problemi all’Amministrazione che deve gestire il servizio».

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