Autopsia (prevista per domani) ed esame balistico forniranno le prime certezze ma sarebbe quella del suicidio l’ipotesi più accreditata per la morte di Franco Morelli, il 21enne trovato ieri nella sua auto a Silvi Marina. Il giovane, conosciuto da tutti come Francuccio, non lavorava e non studiava; originario di Pescara, viveva a Silvi con il nonno acquisito mentre i genitori, separati, vivono altrove. E’ stato trovato disteso sul sedile posteriore della sua auto, una Lancia Y, con una ferita di arma da fuoco alla testa; accanto aveva una pistola calibro 7.65, risultata rubata.
L’auto era a ridosso della siepe che costeggia la pineta, in via Forcella, a sud della Torre di Cerrano, vicino al mare. Gli investigatori hanno trovato alcuni fori di proiettile, sembra tre, sulla parete laterale della vettura e sulla targa posteriore. A prima vista avrebbero una traiettoria dall’interno all’esterno dell’abitacolo. In ogni caso pistola, stub ed altri reperti (una quindicina in tutto) sono stati inviati stamane al Ris di Roma per cercare di fare luce su quanto accaduto. Svelati anche i fori di proiettile trovati all’interno della vettura del giovane. La pistola con cui Morelli si è ammazzato si sarebbe inceppata e quei colpi andati a vuoto lo dimostrerebbero. Il 21enne avrebbe scarrellato la pistola che gli si era inceppata: alcuni colpi erano infatti inesplosi altri, invece, sarebbero partiti accidentalmente prima di indirizzare l’arma alla tempia Forse, ma tutto questo dovrà trovare conferma negli accertamenti specialistici, Franco Morelli avrebbe esploso alcuni colpi per provare l’arma prima di esplodere quello fatale alla testa. Chi vive di fronte, in un’abitazione occupata in inverno, ha assicurato che l’auto era parcheggiata in quel posto già dal giorno prima ma che era impossibile notare il corpo a causa dei vetri oscurati. Nessuno avrebbe udito nulla, mentre, a confermare l’ipotesi del suicidio, ci sarebbero anche degli strani messaggi lasciati sul suo profilo Facebook. Il fascicolo d’inchiesta è stato aperto dal PM di Teramo, Laura Colica, che ha affidato le indagini ai Carabinieri.

{avsplayer videoid=8829 }