Sono sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere e cinque i fermi di indiziato di delitto, eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Popoli, coordinati dal capitano Antonio Di Cristofaro e dal tenente Tonino Marinucci. L’operazione, denominata “Elettra”, ha consentito di sgominare una banda di Romeni specializzati in furti di rame sulle linee elettriche dell’alta tensione dell’Enel in varie regioni tra cui Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia e Puglia. Oltre 200 mila euro l’ammontare del danno, calcolato tra il valore del rame sequestrato e i guasti provocati alla linea elettrica saccheggiata. Altre cinque persone risultano indagate a piede libero e un latitante si aggiungono agli undici Rumeni arrestati, facendo salire a 17 il numero totale delle misure cautelari. Sequestrate anche alcune auto.
Le indagini, durate tre mesi, hanno preso il via da alcuni furti commessi nel pescarese, e in particolare nei centri di Scafa e Bolognano lo scorso 17 gennaio. I militari dell’Arma, grazie alla testimonianza di alcuni residenti, sono riusciti a risalire alle targhe delle auto utilizzate dai malviventi che lo scorso 24 gennaio, a bordo di alcune auto, riuscirono a forzare un posto di blocco. Il prosieguo dell’attività di indagine ha permesso di risalire ad uno dei capi dell’organizzazione, e poi a tutti i componenti che nelle ultime settimane erano riusciti a fuggire fra Bologna, Lesina e Ortona.
“Siamo riusciti ad appurare – ha spiegato il capitano Di Cristofaro – che la banda era riuscita ad appropriarsi di notevoli quantità di rame sottratti dalla dorsale adriatica della linea elettrica dell’Enel tra le province di Foggia, Chieti, Pescara, Bologna e Pavia. Furti che hanno creato diversi problemi alla popolazione lasciata al buio per diverse ore proprio per l’interruzione della linea elettrica, a causa dei danni subiti dai grandi alberi dell’alta tensione depredati”.
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