Dalla suggestiva scalinata dell’Eremo di San Giovanni all’Orfento, all’Eremo di Santo Spirito con la scala santa su due balconate rocciose che apre ad un panorama mozzafiato, e poi gli Eremi di San Bartolomeo e Sant’Onofrio, perle incastonate nella Majella, luoghi sacri ed unici dove Pietro Morrone, Celestino V il Papa del Gran Rifiuto, andava a rifugiarsi nella preghiera. C’é un progetto che vede come ente capofila il Parco della Maiella, ma anche la collaborazione delle Province di Pescara, Chieti e l’Aquila, le diocesi di Chieti e Sulmona, la facoltà di Architettura, la Direzione Regionale dei beni culturali, per avanzare richiesta presso l’Unesco del riconoscimento degli “Eremi Celestini” patrimonio dell’Umanità: “Una prospettiva affascinante che nel giro di tre anni al massimo potrebbe regalare ad una Regione intera un prestigioso riconoscimento che ci porrebbe al centro dell’attenzione internazionale – spiega Licio Di Biase dell’Associazione “Roccacaramanico” – sia per quel che riguarda il turismo religioso, ma anche quello rivolto agli appassionati di escursioni.”
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