video » Emergenza ambiente: il decalogo per i candidati alla Regione

Pallanuoto copia

natura441“Le associazioni e i movimenti che si riconoscono nel coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 chiedono impegni concreti ai candidati alle prossime elezioni, impegni molto ambiziosi e precisi, tali da non poter essere assunti in modo demagogico e, soprattutto, facilmente elusi una volta eletti”. Così’ questa mattina in una conferenza stampa congiunta, preziosa occassione per ribadire: “Chiediamo da subito un incontro pubblico a tutti i candidati alla Presidenza della Regione, per presentare le nostre proposte ed acquisire i loro impegni, che renderemo subito pubblici. I sei impegni che seguono sono quelli che riteniamo assolutamente prioritari sul tema della gestione del territorio”.


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Questo l’articolato documento che hanno consegnato alla stampa per poi girarlo, nelle prossime ore, ai candidati.
1) Approvare con deliberazione della Giunta Regionale una formale moratoria al consumo del territorio, con il bando totale alla realizzazione di nuove cave, strade, impianti energetici ed industriali, impianti di risalita ed edificazioni non già programmate, fino all’approvazione di un nuovo Piano Paesistico Regionale, di una nuova Legge Regionale Urbanistica e di un nuovo Piano Cave che assumano come priorità la tutela dell’ambiente, oltre che di una nuova disciplina per la Valutazione di Impatto Ambientale a livello regionale.
2) Opporsi nettamente alla realizzazione del “Piano di sviluppo e valorizzazione dell’area aquilana” (cosiddetto “Piano Letta”) nel Parco Regionale Sirente-Velino ed in quello Nazionale del Gran Sasso, che prevede ingenti investimenti nel settore degli impianti e delle infrastrutture sciistiche, con gravissimi danni all’ambiente del territorio compreso in un Parco Nazionale, un Parco Regionale, due Zone di Protezione Speciale e vari Siti di Importanza Comunitaria. Si tratta di progetti chiaramente insostenibili sul piano ecologico, in grado di produrre non solo danni paesaggistici ed ambientali irreversibili, ma disastrosi anche su quello economico, considerato che la permanenza del manto nevoso alle quote considerate è sempre più breve e la stagione turistica a questa legata è comunque molto ridotta nel tempo. I Comuni di Rocca di Mezzo e Ovindoli stanno approvando proprio in questi mesi le deliberazioni che propongono la sua attuazione all’Ente del Parco Regionale Sirente Velino e il Comune dell’Aquila è all’attacco per spendere gli ingenti fondi, circa 15 milioni di Euro, che saranno dedicati a nuovi scempi ambientali sul Gran Sasso.
3) Lanciare e finanziare un piano di sviluppo alternativo, secondo un modello di sviluppo locale, basato sulla tutela della biodiversità di un territorio straordinario e per molti aspetti unico al mondo. Progetti di questo genere esistono e sono stati finanziati, ma in Abruzzo sono restati per lo più inattuati. Ad esempio, circa dieci anni fa, era stato approvato e finanziato il Programma APE (Appennino Parco d’Europa), che prevedeva una serie d’interventi concreti e dettagliati per il rilancio dell’offerta turistica, del sistema delle aree protette, dei prodotti agricoli ed eno-gastronomici tipici e delle attività artigianali tipiche dell’area appenninica, dalla Toscana alla Calabria. Dei circa 16 milioni di Euro disponibili, ne è stato speso solo uno, in gran parte dalle Regioni Molise e Puglia. La Regione Abruzzo, capofila del Programma, pur avendo approvato decine di validi progetti esecutivi, ha speso solo poche briciole. Un altro programma che si muove nello stesso ambito è quello ideato e finanziato dal Touring Club Italiano nel 2011 per il rilancio dei piccoli centri colpiti dal sisma (Programma VivAbruzzo).
4) Approvare entro il 2014 il Piano del Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino, sbloccare l’approvazione di quello dei Parchi Nazionali d’Abruzzo e del Gran Sasso, istituire le Aree contigue ai tre Parchi Nazionali presenti in Abruzzo. Attuare inoltre, entro lo stesso anno, pienamente il PATOM per la tutela dell’orso bruno marsicano e rafforzare gli Uffici Regionali per la tutela della fauna selvatica.
5) Operare una profonda revisione del Piano Demaniale Marittimo Regionale in corso di approvazione. Il nuovo Piano Demaniale Marittimo Regionale proposto prevede un’ulteriore occupazione privata del demanio pubblico, con aumenti di cubatura sui litorali delle città in base al numero degli abitanti. Gli incrementi partono del 10% per città al di sotto dei 50 mila abitanti, del 20% oltre i 50 mila, fino ad di arrivare al 30% per città oltre i 100 mila abitanti. Se solo si prendesse in considerazione la situazione esistente in città come Pescara o Vasto, dove l’occupazione del demanio è stata molto pesante negli ultimi anni (tanto da compromettere spesso l’accesso e la stessa vista del mare), questo ulteriore incremento si presenterebbe in parte come una sanatoria di edificazioni abusive accertate ma non ancora demolite e per altra parte quale compromissione definitiva in termini naturalistici e ambientali di interi tratti di litorale. 
6) Elaborare ed approvare un nuovo Piano Idrografico di bacino regionale
Su questi impegni, elaborati dal gruppo di lavoro “Territorio” per conto del coordinamento inter-associativo EmergenzAmbiente Abruzzo 2014 e approvati da tutte le organizzazioni aderenti saranno presto organizzate azioni dimostrative.

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