video » Elezioni, verso il voto europeo

europaIl prossimo 25 maggio, per la prima volta, i cittadini del vecchio continente avranno la possibilità di contribuire direttamente alla scelta del presidente del Parlamento europeo. Poiché le liste principali hanno dichiarato anticipatamente il nome dei rispettivi candidati, votando per un partito in Italia si sceglieranno automaticamente lista europea e candidato di riferimento. La novità, secondo alcuni analisti politici, potrebbe far aumentare l’affluenza alle urne. Un dato che, in Abruzzo, potrebbe essere ulteriormente rafforzato dal fatto che si vota anche per il rinnovo del consiglio regionale. Nel Parlamento europeo all’Italia spetteranno 73 seggi, uno in più rispetto alle consultazioni del 2009 (la ripartizione avviene sulla base dell’ultimo censimento). Il totale dei seggi è spalmato sulle 5 circoscrizioni territoriali: Italia nord-occidentale, nord-orientale, centrale, insulare e meridionale (la nostra). In quest’ultima, oltre all’Abruzzo, figurano anche Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, per un totale di 17 seggi; i 751 deputati europei saranno scelti col sistema proporzionale. Mai come quest’anno sarà importante capire quale sarà la performance dei partiti che invocano l’uscita dell’Italia dall’Eurozona, e più in generale l’influenza degli euroscettici. Generalmente i partiti nazionali si riconoscono in determinate famiglie politiche europee: ad esempio il PD (da poco entrato nel PSE, Partito Socialista Europeo) sosterrà la candidatura del tedesco Martin Schulz. La sinistra radicale italiana ha creato una lista intitolata al candidato del partito della Sinistra Europea, il greco Alexis Tsipras. Del Partito Popolare Europeo (candidato alla presidenza il lussemburghese Jean-Claude Juncker) fanno parte Forza Italia, UdC e Nuovo centrodestra. Il Centro Democratico, Fare per Fermare e Scelta Civica appoggiano il belga Guy Verhofstadt, candidato del gruppo ALDE (Alleanza dei liberaldemoratici per l’Europa, i liberali che non si riconoscono nel PPE). Lega Nord e FdI faranno parte dello stesso gruppo del Front National di Marine Le Pen, che ha deciso di non indicare candidati alla presidenza perché contrario alla nuova normativa. Infine i verdi, piuttosto ben rappresentati in Europa, si propongono con due candidati: José Bové, protagonista “storico” delle battaglie agro-ambientaliste, e il volto nuovo Ska Keller.


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