video » Delitto Ceci, punto e a capo…o quasi

ItaloCeciDovranno per forza percorrere altre strade gli inquirenti che stanndo indagando sull’omicidio di Italo Ceci, avvenuto a Pescara nel gennaio del 2012, dopo che l’esito della consulenza tecnico-biologica affidata al maresciallo capo dei Ris dei carabinieri di Roma Valentino Tullio ha di fatto scagionato i tre indagati: Massimo Ballone, ex componente banda Battestini ritenuto dal Pm Silvia Santoro possibile mandante, Michele Rossoni, imprenditore edile, ritenuto esecutore materiale dell’omicidio e Mario Di Emidio, giardiniere di Spoltore, che, sempre stando alla tesi dell’accusa, avrebbe partecipato all’organizzazione dell’agguato. Secondo la perizia di circa 50 pagine che sarà illustrata domani in udienza al tribunale di Pescara, i profili genetici relativi agli indagati non sono compatibili con gli unici profili genetici ottenuti dai reperti rinvenuti all’interno della Fiat Punto che il killer avrebbe abbandonato dopo l’omicidio in una piccola traversa nei pressi di Piazza Duca. Le analisi sono state eseguite su alcuni reperti rinvenuti nell’auto: capelli sul poggiatesta, un cerotto appallottolato, ed alcune cicche di sigaretta sul tappetino. Per quanto riguarda il primo reperto il maresciallo Tullio ha riscontrato il profilo genetico di una donna estranea all’indagine, mentre per quanto riguarda gli altri due gli assetti genetici – spiega il perito – non sono conformi agli standard richiesti per poter essere utilizzati a fini comparativi. In sostanza non sono compatibili con i profili genetici relativi agli indagati. Altro elemento a favore della difesa, la mancanza di sostanza biologica tipizzabile sui bossoli esplosi calibro 38 ritrovati in un sottoscala dell’abitazione di Rossoni in Via Raiale. Nessuna impronta e dunque nessuna prova riscontrabile a carico di quello che, stando anche al confronto con l’identikit, pareva essere il killer di Ceci. In base alle indagini effettuate ed avendo escluso altre piste gli uomini della squadra omicidi della Questura di Pescara dovranno a questo punto dimostrare in altro modo, con il sostegno di prove certe, quella che per loro resta la conclusione più attendibile, una ritorsione nei confronti di Italo Ceci per aver, anni fa, collaborato con la Giustizia dando un contributo determinante per la cattura dei componenti della Banda Battestini.


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