Fermare le speculazioni a danno dei pascoli abruzzesi ed in particolare di quelli aquilani.
È questo l’obiettivo della risoluzione presentata da Coldiretti nella Commissione agricoltura della Camera con cui si chiede al Governo di ripristinare regole certe per il rispetto delle normative nazionali e comunitarie che disciplinano l’utilizzo delle superfici dichiarate ai fini dei premi comunitari.
Così – spiega l’associazione degli agricoltori – “per ottenere i finanziamenti europei non basterà più affittare il terreno, ma occorrerà anche possedere gli animali per farceli pascolare”.
“È necessario porre fine alle forme di rendita fondiaria e finanziaria che premiano oggi una casta di intoccabili”, sottolinea Coldiretti. Una situazione che aveva fatto scoppiare molte polemiche tra gli allevatori, soprattutto aquilani.
I portavoce di Coldiretti evidenziano infatti come molte aziende del Nord, allo scopo di prendere i contributi comunitari, hanno iniziato a partecipare ai bandi sui pascoli, pur senza avere allevamenti, proponendo alle amministrazioni proprietarie dei terreni affitti superiori ai prezzi di mercato, escludendo dalla possibilità di affitto i pastori del territorio, che improvvisamente si sono visti privare di superfici che utilizzavano per il pascolo da generazioni, ulteriormente beffati dall’impossibilità di ottenere i fondi comunitari.
Su questa materia, dopo le richieste di Coldiretti alle istituzioni e all’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura aveva sospeso la possibilità di avere terreni senza la disponibilità di animali per il pascolo. Provvedimento poi sospeso, a sua volta, a seguito di alcuni ricorsi al TAR.
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