E’ di poche ore fa l’accorato appello di Papa Francesco: “Per favore mafiosi convertitevi!” e questo nel giorno in cui il Papa che sta cambiando la chiesa ha incontrato i familiari della tante, troppe, vittime delle mafie. Sì, al plurale perchè la mafia non è più solo quella di cinematografica memoria, quella delle lupare e dei regolamenti di conti tra clans rivali: la mafia oggi ha mille volti un tempo sconosciuti e ripugnati come quello dello spaccio di droga, quello degli omicidi di donne e bambini che mai prima venivano sfiorati dai cosiddetti uomini d’onore. “La mafia è anche ogni forma di ingiustizia, illegalità e abuso. Per questo oggi siamo qui in piazza – ci hanno detto gli studenti teatini in corteo- per far sentire la nostra vicinanza a chi ha perso un proprio caro per mano della mafia ma anche per dire basta all’illegalità tutta”. La marcia è quella della memoria e dell’impegno; a scegliere Chieti e i suoi studenti l’associazione “Libera” che anche quest’anno dopo un percorso fatto di incontri e seminari nelle scuole che hanno aderito alla campagna nazionale ha fatto sfilare studenbti e professori, cartelli e slogan , manifesti e cori per non dimenticare le vittime della mafia e dire basta alla violenza dei più forti sui più deboli. Un corteo, quello teatino, partito intorno alle 10.30 dal raduno della Villa Comunale per poi attraversare il cuore della città fino al piccolo palco allestito in Piazza Valignani dove chi ha voluto ha preso microfono e parola per raccontare e dire la propria lanciano per finire un solo corale messaggio: il silenzio uccide più di ogni arma o violenza! Una manifestazione che in contemporanea si è svolta in altre città italiane grazie all’infaticabile azione di rete dell’associazione Libera e del suo fondatore Don Luigi Ciotti.
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