Non si arrende mamma Luisella: il suo amato Luigi non può essersi tolto la vita come ha, invece, archiviato la Procura di Chieti quella morte a soli 16 anni in una calda alba d’estate di tre anni fa. Lotta con la dolorosa tenacia che solo una madre può avere, chiede giustizia e soprattutto di sapere la verità sulla fine del suo unico figlio trovato cadavere in un cantiere a Francavilla al Mare la mattina del 18 luglio 2011. Luisella e il marito non hanno mai creduto all’unica ipotesi vagliata dalla Procura della Repubblica teatina ossia quella del suicidio: sono pronti a chiedere la riapertura del caso e delle indagini. Secondo i legali che rappresentano la famiglia Tucci tutto ruoterebbe intorno alle immagini di una telecamera di videosorveglianza di uno stabilimento balneare a due passi dal cantiere dove è stato trovato morto Luigi. Nel breve volgere di dieci minuti, infatti, quelle telecamere filmano prima Luigi, poi una figura caratterizzata da un cappello forse per coprire il volto e poco dopo un anziano. ” Perchè le indagini non si sono concentrate su queste immagini? – incalza Luisella – Come possono i due soggetti filmati dalle telecamere non aver sentito o visto nulla essendo passati proprio dove era appena passato Luigi?”. Quesiti che non trovano risposte da 3 anni e che i genitori di Luigi pretedono con forza e speranza.

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