Oggi c’è stata una svolta nella vicenda denunciata da Massimo Tomeo, l’imprenditore vastese che aveva eseguito in subappalto lavori di messa in sicurezza dell’istituto scolastico “De Nino-Morandi” di Sulmona, che la Provincia di L’Aquila aveva affidato ad un’associazione temporanea di imprese.
Nei mesi scorsi Tomeo aveva compiuto diversi gesti eclatanti per attirare l’attenzione delle istituzioni pubbliche coinvolte e dei “media” sul contenzioso tra lui, l’appaltatore e la stazione appaltante per ottenere il pagamento dei lavori da lui eseguiti. Prima si incatenò davanti alla Provincia di L’Aquila, poi fece lo sciopero della fame e della sete e infine si barricò nell’ufficio del Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, arrivando a minacciare anche gesti estremi. L’imprenditore vastese, infatti, si era rifiutato di sottoscrivere la contabilità di cantiere predisposta dalla società appaltatrice, nella quale venivano riportate somme sensibilmente inferiori rispetto alle lavorazioni da lui realmente realizzate, ed aveva emesso i documenti fiscali contenenti le prestazioni e gli importi effettivamente dovuti. Nonostante fosse stata avvisata dal Tomeo di quanto stava avvenendo la Provincia di L’Aquila liquidava e pagava l’ultimo stato di avanzamento lavori alla società appaltatrice, senza accertarsi dell’avvenuta corresponsione, da parte di quest’ultima, del corrispettivo dei lavori eseguiti dall’imprenditore vastese, così come previsto per legge.
I finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di L’Aquila, nella giornata odierna, hanno notificato un provvedimento di sequestro preventivo “per equivalente” emesso dal Gip del Tribunale di L’Aquila, Romano Gargarella, su richiesta del Procuratore della Repubblica di L’Aquila Fausto Cardella e dei suoi sostituti, Stefano Gallo e Roberta D’Avolio, a carico di una delle società, facente parte dell’associazione temporanea di imprese aggiudicataria dell’appalto, e del suo amministratore pro tempore, un romano di 52 anni.
Devono rispondere del reato di falso in atto pubblico e truffa ai danni dello stato per aver sottoscritto e presentato stati di avanzamento lavori relativi all’istituto scolastico di Sulmona ideologicamente falsi, al fine di percepire un importo maggiore di quello effettivamente dovuto, documentando alla stazione appaltante lavorazioni in realtà mai eseguite.
Sono altresì indagati per concorso nei fatti illeciti anche un 57enne di Accadia (FG), Direttore Generale pro-tempore della Provincia di L’Aquila, ed un 62enne di Sulmona, Responsabile Unico del Procedimento dell’appalto in parola.
Il Tomeo, infatti, oltre a portare avanti le sue rivendicazioni nel contenzioso aperto con la Provincia per ottenere il pagamento delle sue spettanze, si era rivolto alle Fiamme Gialle per denunciare carenze strutturali nelle opere di messa in sicurezza, eseguite nell’edificio scolastico, e diverse falsità sulla rendicontazione documentale dei lavori svolti, poste in essere dall’impresa appaltatrice e dalla Direzione dei Lavori. Mentre per quanto concerne il primo aspetto, la Procura della Repubblica di L’Aquila ha incaricato due periti di verificare la tenuta strutturale dell’edificio e gli accertamenti sono ancora in corso, per ciò che concerne le lavorazioni certificate, le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria hanno appurato che risultano rendicontati ed erogati importi per lavori mai eseguiti per un corrispettivo di 250mila euro, somma sequestrata dalla magistratura. Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno sequestrato, tra l’altro, le partecipazioni societarie in altre imprese riconducibili all’amministratore pro tempore della società appaltatrice, la somma rinvenuta su diversi conti correnti della società coinvolta e del suo amministratore ed alcuni autoveicoli.
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