Per i magistrati la necessità di ricostruire la verità attraverso gli occhi e i gesti di chi c’era, per il difensore un interrogatorio tortura, al punto da fare ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo. I fatti si riferiscono al 20 novembre del 2011, quando durante le indagini preliminari Katia Reginella, la giovane madre del piccolo Jason, è stata ascoltata dai Pm Cinzia Piccioni e Carmine Pirozzoli. Secondo Vincenzo Di Nanna, difensore della Reginella (accusata dell’omicidio volontario del figlio Jason in concorso con il compagno, Denny Pruscino), la condotta dei magistrati “ricorda quelle della Santa Inquisizione”.

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