Saranno avviate presto le azioni per la richiesta di risarcimento dei danni per il crollo della Casa dello studente da parte del Comitato dei familiari delle otto vittime.
Le parti civili hanno inviato, attraverso i loro legali, le lettere di messa in mora alla Regione Abruzzo e all’Adsu, l’Azienda per il diritto agli studi Universitari.
Lettere che prevedono un termine per l’adempimento da parte dei due enti, trascorso il quale potrà seguire il ricorso al tribunale.
Una richiesta che vuole avere un forte valore simbolico e di giustizia per i familiari degli otto ragazzi, pronti a devolvere le eventuali somme in iniziative a sostegno delle persone in difficoltà.
“Credo sia giusto arrivare ad un risarcimento economico, quale segnale di rivalsa e di giustizia”, ha sottolineato la portavoce del Comitato vittime della Casa dello Studente Antonietta Centofanti.
“Per quanto riguarda la mia famiglia – ha aggiunto la Centofanti – comunico si da ora che gli eventuali risarcimenti saranno destinati ad iniziative benefiche”.
Nel recente incontro che si è svolto nel capoluogo i familiari hanno affrontato anche il tema del processo penale sul crollo, il cui iter è prossimo all’avvio del secondo grado in Corte d’Appello.
Processo che ha portato alla condanna di quattro persone. Si tratta dei tre tecnici autori dei lavori di restauro del 2000 e del tecnico dell’Azienda per il diritto agli studi universitari.

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