Nella regione Abruzzo sono 74.939 i cittadini stranieri e hanno un’incidenza sulla popolazione pari al 5,7%, inferiore alla media nazionale. Lo si legge tra i dati del 13° rapporto della Fondazione Migrantes e di Caritas Italiana, presentati stamani a Roma alla presenza del Ministro Kyenge. L’Aquila e Teramo sono le due provincie con il maggior numero di residenti stranieri (42.199). A livello regionale le collettività immigrate sono formate soprattutto da romeni, albanesi, marocchini e cinesi. Sono oltre 72.000 i lavoratori nati all’estero occupati nell’economia abruzzese, mentre le imprese straniere sono circa 12.300. Si tratta per lo più di cittadini provenienti dalla Romania, dall’Albania, dalla Svizzera, dal Marocco e dalla Cina. Anche la scuola abruzzese è sempre più frequentata da alunni stranieri che hanno superato i 13.000 nell’a.s. 2012/2013. Alla fine del 2012, le imprese straniere presenti in Abruzzo sono in totale 12.363 con un tasso di crescita del 3,5%, un saldo in attivo di 425 nuove imprese e con un peso in termini percentuali dell’8,2% sul totale delle imprese presenti in regione (Unioncamere-InfoCamere, Movimprese). Teramo è la provincia in sui insistono più imprese (4.068), ma Pescara e Chieti registrano una crescita maggiore alla media regionale (rispettivamente, 6,3% e 4,5%). Quanto invece ai lavoratori occupati, e alla distribuzione per provincia e ambito, se Teramo registra una propensione degli stranieri all’occupazione nel settore industriale, delle costruzioni, della manifattura e dell’agricoltura, Pescara si distingue per i servizi e l’assistenza familiare, Chieti per l’industria e l’Aquila sia per l’agricoltura che per le costruzioni.
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