“Il diritto della messa in sicurezza deve essere la priorità assoluta”: così Edvige Ricci, presidente dell’associazione “Mila Donnambiente” e portavoce del comitato “Bussiciriguarda” a margine della requisitoria dei pm Bellelli e Mantini in Corte d’Assise a Chieti per il processo di primo grado sulla megadiscarica dei veleni di Bussi. La messa in sicurezza è l’unica e possibile forma di garanzia a tutela dei cittadini inconsapevolmente ingannati per anni. E’ in gioco la salute dei cittadini ed è per questo che è necessario agire con rapidità, perché se per la bonifica del sito ci vorranno anni, la messa in sicurezza della discarica Tre monti dev’essere effettuata il prima possibile per tutelare i cittadini della Val Pescara e per evitare che le acque del fiume e le falde vengano contaminate.
Proprio alla celerità mira l’esposto europeo, presentatao dal comitato Bussiciriguarda che punta il dito contro la Regione e contro l’architetto Goio, chiamato ad agire per arginare la pericolosità del sito, senza completare l’opera, anziché essere rimandato a casa.
“Sono passati sette anni dalla scoperta della discarica Tre monti: non è più possibile rimandare, non è più possibile aspettare ancora”, ha dichiarato Edvige Ricci.
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