video » Bussi, nessuno sapeva della discarica

Bussi officineLe prime affermazioni pubbliche al processo in Corte d’Assise a Chieti, sotto forma di dichiarazioni spontanee, da parte di alcuni degli imputati per l’inchiesta dei veleni di Bussi, fanno emergere una realtà ancora più oscura, sotto certi aspetti, di quella mostrata dall’accusa. Tutti erano a conoscenza di una situazione anomala, resa ancora più grave dalle nuove normative in tema ambientale, approvate alla fine degli anni ’90. La stessa Ausimont – Montedison che, da come é emerso ieri, commissiona analisi specifiche salvo poi non dar seguito ai preoccupanti risultati, e, aspetto non di poco conto, non considera la gravità della situazione nella ormai tristemente nota discarica tremonti. La prima importante testimonianza é quella di Luigi Guarracino, ingegnere di 58 anni originario di Silvi, che dal 1997 al 2000 ricopre l’incarico di direttore dello stabilimento. “Ho vissuto per anni con la mia famiglia a Bussi come avrei mai potuto accettare l’idea del sotterramento degli scarti in quella discarica? – avrebbe dichiarato Guarracino al giudice Spiniello – ed ancora, spunta una lettera, già agli atti, nella quale Guarracino manifesta le sue perplessità sul piano di caratterizzazione e denunciando la cosa alle autorità competenti, in particolare al Comune di Bussi, affinchè mettano in moto in tempi stretti una conferenza dei servizi per affrontare la questione. Guarracino nel 2000 non é già più direttore, e la conferenza dei servizi sarà avviata soltanto nel 2001. Nessun cenno ad alcuna discarica nemmeno dalle dichiarazioni spontanee di Maurizio Piazzardi, perito chimico che per conto della Ausimont-Montedison effettua delle analisi in punti, però, indicati espressamente dall’azienda chimica e tra questi non c’é la discarica tremonti. Tuttavia i risultati sono agghiaccianti, presenza di mercurio 400/500 volte superiore ai limiti di legge: “Ma ero solo un esecutore – ha dichiarato Piazzardi – agivo in base alle direttive che mi venivano date.” Nessuna di queste direttive puntavano ad approfondimenti seri su quell’area di 25 ettari dalla quale, stando anche alla relazione dell’Istituto Superiore della Sanità,  sarebbero state rilasciate nelle falde sottostanti, sostanze inquinanti. Sulla vicenda, intanto, da segnalare l’intervento dell’ex Minsitro Gaetano Quagliariello: “Chi ha sbagliato deve pagare e non é consentito tollerare il comportamento di chi, pur sapendo, non ha mai fatto nulla.”


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