Appare quantomeno anacronistica la lettera indirizzata a Chiodi e De Fanis, presidente e assessore regionale alla cultura, ma anche al sindaco Di Primio e a tutti i consiglieri regionali eletti in provincia di Chieti, con la quale si chiede di attingere dai Fas per destinare 5 milioni di euro alla crollata biblioteca provinciale De Meis di Chieti. Una missiva a più indirizzi a firma del presidente della provincia Di Giuseppantonio ad 8 anni dal crollo: a seguito, infatti, dell’ennesima perizia di tecnici incaricati dall’ente di stimare danni e costi si è arrivati alla cifra di 5 milioni e 880 mila euro per far tornare in vita quel palazzo nel cuore della città, a due passi dai tempietti romani oggi discarica a cielo aperto. In cassa, tuttavia, Di Giuseppantonio può contare solo su 1 mln e 150 mila euro: di qui il sollecitato intervento regionale per riedificare una struttura in parte traslocata in un capannone nella zona del Thete Center, al costo annuo per l’affitto di ben 137 mila euro, in parte smembrata e, dicono in molti, dispersa presso altre biblioteche della provincia o comunque a serio rischio che ciò accada davvero. Una cosa è certa : vedere ancora lì’, tra uffici e negozi, a distanza di anni mura sgretolate e calcinacci polverosi dà un senso di abbandono e disinteresse che offende una città e la sua storia. Pensare, poi, che l’idea di attingere dai Fas sia balenata solo ora ,a distanza di 8 anni dal crollo, solleva anche nell’opionione pubblica una domanda più che legittima: possibile che nessuno lo abbia pensato prima? A giorni, intanto, un tavolo anche tecnico tra le parti in attesa che la Regione risponda  sperando che lo faccia, lo faccia presto e soprattutto veda di buon occhio l’idea dei Fas. Altrimenti ? Nessuna alternativa finanziaria e gli 8 anni già persi alimentano il più che fondato sospetto che la cosiddetta cultura pubblica in Italia davvero non interessi più a nessuno e l’Abruzzo non fa eccezione a giudicare dalla fine fatta fare alla gloriosa biblioteca De Meis non dal crollo del 2005 bensì dall’indifferenza di molti se non tutti!

{avsplayer videoid=7213 }