video » Attentati: Di Santo può sostenere il processo

Lupattelli

Bombarolo Di SantoAl processo che vede alla sbarra il “bombarolo” di Roccamontepiano, all’anagrafe il 59enne Roberto Di Santo, quello odierno doveva essere il giorno della perizia per accertare le sue condizioni di intendere e di volere e invece…tutto rinviato. Se ne riparlerà il prossimo 19 maggio; l’aggiornamento si è reso necessario per l’assenza del perito, la psichiatra Marilisa Amorosi, che lo scorso 7 gennaio aveva ricevuto l’incarico dal Tribunale collegiale di Pescara.
Nel frattempo Roberto Di Santo, che è accusato di diversi atti incendiari a Pescara e a Chieti, ha cambiato difensore per la rinuncia dell’avvocato Roberto Di Loreto, sostituito da Valerio Argentieri. Le sue gesta riempirono le pagine delle cronache del gennaio 2013. Spinto da presunti episodi di diritti negati avviò una sorta di crociata per farsi giustizia a modo suo; cominciò con l’attentato alla palazzina di Villanova di Cepagatti per passare a quello, il più grave, dell’incendio dell’auto della sorella di fronte al Tribunale di Chieti, e chiudere con quello ai danni di un fabbricato adibito a Casa Famiglia, sempre a Chieti. Per dieci giorni tenne in scacco le forze dell’ordine che lo arrestarono il 18 gennaio in un casolare abbandonato della zona industriale di Rosciano dove era riuscito anche a nascondere il suo vecchio camper bianco dal tettuccio verde. Nel contempo aveva anche trovato il tempo di recapitare alla nostra redazione 2 DVD con dei video messaggi ma non era sfuggito ad un nostro cameraman che lo aveva immortalato mentre, indisturbato, si allontanava in bici.
In carcere da più di un anno Roberto Di Santo sarà processato con il rito abbreviato. Nell’udienza del 19 maggio si ripartirà dalla perizia che sembra evidenziare la “sua pericolosità psichiatrica ma non sociale. Una persona che evidenzia sì un grosso disagio ma che può affrontare un giudizio”.


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