video » Arte, l’ora degli altri in mostra a Pescara

cultura

MICARONI pi copiaE’ un tempo sconosciuto quello che affiora dalle tele fotografiche di Giancarlo Micaroni, attimi fugaci guardati dalla finestra di casa e interpretati secondo una sensibilità personale. Il risultato è un racconto visivo di grande suggestione, esposto nello spazio Pae di via Ravenna, a Pescara, fino a venerdì 23 maggio. Per Giancarlo Micaroni, artista discontinuo, il ritorno alla creazione è cominciato davanti a quella finestra, come un discorso accantonato e ripreso da un altro punto di vista. Né professionista, né dilettante, Micaroni dipinge, lavora, fotografa, installa, assembla solo se e quando ne sente l’urgenza, restando fuori da ogni circuito abilitato, senza inseguire l’arte come mestiere. Questa volta, all’origine della mostra c’è un trasloco, e il desiderio di impadronirsi della nuova casa imparando ad abitarla catturandone l’essenza e il contorno. Una via nel cuore della città, una fermata d’autobus dove scorrono le ore degli altri. Non ci sono vetrine patinate, solo gente che guarda l’orologio, che aspetta o che perde tempo, donne affannate, uomini rassegnati, ragazzi sfrontati e fragili, persone più o meno integrate. Sullo sfondo c’è la stazione: le facce, i colori, le stoffe, i linguaggi, le vite dei popoli in movimento. Un’umanità inconsapevole, afferrata dalla finestra non per voyerismo, semmai per curiosa fratellanza di solitudini. Nessuno può riconoscersi, e tuttavia guardando dentro se stesso potrebbe. Le ore degli altri scorrono come un film, un insieme di fotogrammi offerti all’urgenza creativa di Micaroni. Volti indefiniti, movimenti fluidi e avvolgenti che ci ricordano, una volta di più, che gli altri siamo noi.


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