“L’unica razza che conosco è quella umana” diceva un “tale” Albert Einstein e ancora c’è chi si affanna, oggi, a catalogare, distinguere, discriminare l’altro per via del colore della pelle, dell’etnia, della religione, e via dicendo. Eppure, siamo nel XXI secolo, nonostante ciò, ancora agli albori della ragione se ci fa paura il diverso, anzi, peggio ancora, se consideriamo il diverso da noi “inferiore”. E’ consuetudine per l’uomo occidentale porre, se stesso come metro di giudizio o termine di paragone, ma fino a quando esisterà il razzismo, avrà ragione di esistere la Giornata mondiale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, che si celebra in tutto il mondo il 21 marzo. Ed alla Settimana di azione contro il razzismo, aderisce anche la nostra regione con una serie di iniziative anticipate dall’assessore Federica Carpineta.
In Abruzzo sono poco meno di 75.000 (74.939) i residenti stranieri: per la maggior parte Rumeni, Albanesi, Marocchini e Cinesi, Ucraini, Polacchi, Bulgari, Kosovari, Senegalesi, Brasiliani, Tunisini, Russi, ma anche di molte altre etnie. Anche la scuola abruzzese è sempre più frequentata da alunni stranieri che hanno superato le 13.000 unità. Secondo le previsioni, nei prossimi 20 anni, le dinamiche migratorie continueranno a incrementare la popolazione abruzzese. Alla fine del 2012, le imprese straniere presenti in Abruzzo sono oltre 12.000. Teramo è la provincia in cui insistono più imprese, ma Pescara e Chieti registrano una crescita maggiore alla media regionale. Quanto invece ai lavoratori occupati, se Teramo registra una propensione degli stranieri all’occupazione nel settore industriale, delle costruzioni, della manifattura e dell’agricoltura, Pescara si distingue per i servizi e l’assistenza familiare, Chieti per l’industria e L’Aquila sia per l’agricoltura che per le costruzioni.
È in particolar modo nel territorio aquilano e nelle cittadine a vocazione agricola della Marsica che si riscontra l’emergenza dello sfruttamento lavorativo degli immigrati. Un altro settore caratterizzato dall’irregolarità lavorativa è quello del cosiddetto “badantato”. Di contro, ci sono le varie associazioni da sempre in prima linea per l’integrazione dei nostri concittadini “acquisiti”. E in Abruzzo nasce il primo Centro territoriale contro la discriminazione, finanziato nell’ambito progetto CEN.T.R.A. – programma FEI (Fondo europeo per l’integrazione dei paesi terzi), di cui la nostra Regione è capofila e fino al prossimo 23 marzo, ci sarà una serie di iniziative per declinare l’Abruzzo, in tante lingue e in tanti volti.
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