Sebbene nata a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, all’epoca della Repubblica Cispadana, la bandiera italiana è e rimane il simbolo più orgoglioso della storia di una nazione che ha saputo rialzarsi da due guerre mondiali e molte, troppe, divisioni interne: una nazione che il 2 giugno di 68 anni fa scelse la repubblica mettendo la parola fine alla monarchia italica.
Un tricolore che sventola ancora oggi la fierezza di una terra così eterogenea e per questo affascinante. Un tricolore che da secoli racconta da protagonista emozioni e personaggi, vittorie e sconfitte, speranze e ambizioni come questa mattina a Chieti in una assollata Villa Comunalei. Ne abbiamo viste decine di bandiere italiane agitate dalla leggera brezza d’inizio estate oppure dalla mano allegra dei più piccoli: un verde-bianco-rosso che ha ispirato versi e rime, pentagrammi e pennelli e che oggi ha colorato di genuino patriottismo la Festa della Repubblica a Chieti.
Le note sono quelle del Complesso Bandistico “Città di Chieti”, lo schieramento è delle Interforze e delle Associazioni Combattentistiche e poi ancora i labari e i gonfaloni a cornice della cerimonia dell’alzabandiera. Qualche minuto prima della consegna delle “Medaglie d’Onore” e al “Merito della Repubblica Italiana” il commovente momento dell’Inno di Mameli e la lettura di un messaggio del Presidente Napolitano. Presenti per l’occasione tutte le massime autorità civili e militari insieme alle molte famiglie in festa. Un breve saluto del sottosegretario Legnini ha, quindi, lasciato la scena al momento delle onoreficenze: tra i nomi anche quello di Marco Napoleone ex dg dell’Università d’Annunzio di Chieti.
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