Il tempo corre, urge pertanto che sulla delicata nonchè improvvisa vertenza della Italcementi di Scafa si trovi un prezioso punto d’incontro tra le parti coinvolte che ad oggi sono i sindacati dei lavoratori certamente così’ come la Provincia di Pescara, la Regione Abruzzo e i comuni interessati dal paventato smantellamento della fabbrica intenzionata a chiudere i battenti. Questa mattina sin dalle 9.30 , seduti tutti intorno allo stesso tavolo (quello della Sala Figlia di Iorio messa a disposizione dal presidente Testa) per confrontarsi su un documento che una volta corretto e sottoscritto verrà girato al sottosegretario Legnini congiuntamente al Ministro Quagliariello così che rappresenti il punto di partenza dell’atteso incontro romano fissato per giovedì prossimo 5 settembre. Un grido d’allarme che mai e poi mai i dipendenti dello stabile di Scafa pensavano sarebbero arrivati a lanciare dopo la firma del gennaio scorso, presso il Ministero, di un impegno concreto e dettagliato nel quale si parlava chiaramente, lo faceva l’azienda in primis, di ristrutturazione e non di smantellamento o licenziamenti. Ore preziose ,dunque, queste alla vigilia del vertice ministeriale di dopodomani , preziose affinchè ci si compatti davvero intorno al solo fine di salvare tutti i lavoratori garantendo loro un futuro pur rimodellato sulle esigenze dell’azienda.Discorso a parte, oggi appena accennato, quello delle concessioni per le cave vicenda per la quale specie la Regione vuol capire termini e dettagli visti i ripensamenti dell’azienda che, eppure, aveva ottenuto una proproga fino al 2015.
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