Vertenza Burgo: tra tensioni, speranze e trattative

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Avezzano BurgoL’aspetto positivo è rappresentato dal fatto che la trattativa è riaperta. Ma, come ha sottolineato Giovanni Lolli “sarà una vertenza lunga e difficile, bisognerà mostrare di avere tanta pazienza”. La vertenza è quella della cartiera Burgo di Avezzano che ieri pomeriggio, a Roma, al MISE, ha visto scritto un altro capitolo della sua lunga storia. C’erano il titolare del dicastero, Federica Guidi, l’amministratore delegato della Burgo, Paolo Mattei, tanti amministratori marsicani, sindacalisti e RSU. Un tavolo affollato, tipo scacchiera, dove è iniziata una lunga partita, mosse e contromosse. In un incontro privato con Mattei, Lolli ha chiesto di riprendere l’attività produttiva almeno fino all’avvio della trattativa per la vendita dello stabilimento. Immediata la contromossa della proprietà, articolata in 4 punti: la riattivazione delle due linee di taglio della carta attualmente in magazzino; la fornitura dei dati economici e contabili dello stabilimento; il monitoraggio entro la fine del mese della parziale ripresa produttiva e, infine, l’anticipo del trattamento di cassa integrazione per gli addetti non entrati nel ciclo produttivo. La Burgo, inoltre, si è impegnata a presentare entro oggi il dettaglio del piano di ripresa dell’attività con l’indicazione delle maestranze da impegnare. Di contro, le RSU daranno una risposta entro oggi e, contestualmente, presenteranno la loro controproposta. Ma il responso sembra già netto, almeno per quanto riguarda la ripresa del taglio della carta: “la proposta non può essere assolutamente accolta” si mormora in ambito sindacale presagendo quella che potrebbe essere la risposta della base. I lavoratori, già in fibrillazione dopo che ieri si erano visti negare dal ministro Alfano la trasferta romana, faranno comunque una loro proposta in grado di garantire la ripresa della produzione. Intanto, sullo sfondo di questo scenario, sembrano apparire nuovi acquirenti: una multinazionale, un’azienda italiana, e anche l’ipotesi che la Burgo entri nella nuova società che si andrà a costituire in caso di cessione del sito marsicano. Il 3 novembre ci si rivede a Roma. Prima dovrà ripartire la produzione e si dovrà valutare quale sarà il futuro occupazionale dei 250 lavoratori. 

Ugl, situazione poco chiara. Preoccupa il futuro della Burgo:

La situazione alla Cartiera Burgo di Avezzano purtroppo e’ ancora poco chiara, dal tavolo non sono emerse novita’ concrete di rilievo”. Lo dichiarano Giancarlo Pompei e Enzo Valente della segretaria nazionale Ugl Chimici – Carta e Stampa, all’indomani dell’incontro al ministero dello Sviluppo Economico, aggiungendo che “purtroppo non sono emerse prospettive concrete sul futuro dello stabilimento, nonostante la presenza dell’amministratore delegato al tavolo. Il vertice aziendale ci ha riconfermato l’esistenza di alcune manifestazioni di interesse mirate alla riconversione dello stabilimento. L’unica novita’ – continuano – riguarda il ripristino temporaneo solo di alcuni reparti per il taglio della carta: una proposta per noi inammissibile, anche perche’ coinvolgerebbe solo un numero esiguo di persone al giorno e per un tempo limitato, e servirebbe solo allo sgombrare i magazzini”. “Chiediamo -proseguono – un incontro tempestivo con la proprieta’ cosi’ da ribadire la nostra richiesta di riattivazione dell’intera macchina produttiva. Intanto oggi nello stabilimento della Burgo di Avezzano si tengono assemblee con i lavoratori per decidere come procedere nella trattativa e fare il punto della situazione in vista del prossimo incontro del 3 novembre, auspicando – concludono – che quell’appuntamento sia l’occasione per riaprire un dialogo fattivo nell’interesse dei lavoratori”.

 

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