Veleni in Val Pescara: Inchiesta bis verso l’archiviazione

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Bellelli MantiniUn anno d’indagini e perizie per giungere alla conclusione che non esiste sufficiente materiale per dare il via ad un processo a carico della Solvay e di sei suoi rappresentanti finiti nel registro degli indagati per la mancata messa in sicurezza  di una seconda area a ridosso delle officine di Bussi. Si tratta delle ormai note discariche 2a e 2b finite sotto attenzione da parte della Procura su un esposto presentato dalla Ex Montedison, oggi Edison, principale imputato nel processo in Corte d’Assise a Chieti. Nel febbraio del 2014 vennero poste sotto sigillo, la Procura riteneva che la Solvay, proprietaria di quelle aree, non aveva messo in sicurezza quei terreni e questi avevano continuato a danneggiare l’ambiente spargendo veleni. Nel corso degli accertamenti é emerso, stando alla relazione tecnica del perito dell’accusa, che la falda acquifera superficiale non entra in contatto diretto con i rifiuti contenuti nelle discariche nord; la falda acquifera superficiale, inoltre, assume bassissima mobilità e l’eventuale percolamento dei contaminati resterebbe depositato al di sotto delle discariche stesse; oltre al fatto che non esiste una falda acquifera profonda nell’area delle discariche. Basterebbe questo dato per chiudere qui la partita, ma nelle 13 pagine dei Pm Bellelli e Mantini, gli stessi del Processo sull’avvelenamento delle acque dalla Discarica Tre Monti, si parla anche di mancanza di volontà e prove della colpevolezza degli indagati in quanto semplici rappresentanti legali della Solvay e dunque non tenuti ad occuparsi di questioni di materia ambientale. Tra l’altro agli atti c’é una corposa documentazione che dimostra uno stretto rapporto epistolare tra la Solvay e il Ministero dell’ambiente, di circa 15 anni, riguardante l’ipotesi di un piano di messa in sicurezza e bonifica di quell’area che non ebbe mai seguito per via di una lunga serie di pastoie burocratiche. In sostanza le segnalazioni sottolineate in querela non hanno trovato riscontro e questo, in apparenza, non fa che ritorcersi contro la stessa Edison che con questa denuncia sperava che venisse accertata la corresponsabilità della Solvay nell’inquinamento dei Pozzi S.Angelo, quelli contaminati per 20 anni dai veleni della Tre Monti.

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