Un incontro tecnico- interlocutorio quello delle 12 di oggi presso la sala giunta della Regione Abruzzo in Viale Bovio a Pescara: intorno allo stesso tavolo i tre Rettori delle università abruzzesi, il Governatore D’Alfonso e l’assessore Sclocco. Cinque i punti all’ordine del giorno per la prima convocazione del C.C.R.U.A. ( Comitato di Coordinamento delle Università Abruzzesi) dell’era D’Alfonso: tra le questioni da affrontare certamente il rinnovo della carica presidenziale del comitato, carica ricoperta nell’ultimo triennio dal Rettore dell’Università di Teramo D’Amico e in scadenza a fine anno. La consuetudine, diventata nel tempo regola, vuole che la presidenza del CCRUA sia affidata di tre anni in tre anni ad uno dei tre Rettori abruzzesi senza che nessuno abbia un doppio mandato di seguito. Per il triennio 2015/ 2017 si ipotizza possa essere quello del Rettore dell’Aquila , Paola Inverardi, il nome del neo Presidente, nome che potrebbe uscire dal tavolo di oggi oppure al massimo entro metà novembre quando il CCRUA sarà chiamato a stilare anche il suo nuovo programma triennale di interventi, consorzi e progetti. Un incontro fortemente voluto dal Presidente D’Alfonso che sin dai tempi della campagna elettorale aveva ribadito, in più passaggi e documenti, “l’importanza che il mondo accademico ha, oggi persino più che nel passato, specie in una regione come l’Abruzzo ambiziosamente determinata a voler frenare la continua emorragia di cervelli e intelligenze”. Un tavolo, quello di oggi, al quale ha preso parte anche il Magnifico Rettore della D’Annunzio Carmine Di Ilio: per lui uno stato d’animo evidentemente meno sereno rispetto ai due “colleghi” per tutto ciò che lo sta travolgendo da ormai tre mesi ivi inclusi i fischi di fine estate. Al Presidente D’Alfonso, infatti, domandiamo che idea si sia fatto delle vicende interne all’Ateneo che porta il nome del Vate e soprattutto se la politica possa, certamente e solo in base alle sue specifiche competenze, far qualcosa per ripristinare quantomeno un clima di diaologo e confronto tra i vertici e i lavoratori. Un tentativo del quale è stato investito anche il Prefetto di Chieti appena mercoledì scorso giorno dell’incontro con la CISAL. “Conosco bene lo stato d’animo nel quale da tempo vivono e lavorano i dipendenti della D’Annunzio essendo stato in qualche modo da loro interpellato – dice D’Alfonso – affinchè anche la politica faccia la sua parte. Io mi sento di dire a loro innnazitutto, ma non solo, che sono da tempo accanto al Rettore Di Ilio per supportarlo e meglio comprendere taluni passaggi delle vicende più complesse, che conosco questioni e situazioni e che ho personalmente scritto al Ministero, ad oggi ben due volte, sollecitando un tavolo prima e una soluzione poi “. Tutto questo mentre la CISAL ha già innescato un minaccioso conto alla rovescia scaduto il quale scatteranno “azioni eclatanti” (di protesta e non solo) e questo qualora il Rettore Di Ilio non mantenga fede alla promessa, strappata in occasione del tavolo prefettizio di mercoledì scorso a Chieti, di calendarizzare entro i primi giorni di questa nuova settimana gli incontri sindacali per la vicenda IMA e quella delle telecamere. Tutto questo mentre cresce di numero e prende forma nei reati che si ipotizzano la class action dei 113 ai quali il dg ha chiesto indietro somme a suo dire illecitamente percepite durante ” il paradiso napoleonico”.
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