” La cosa più assurda, che ritengo vada contro anche il Codice etico che la d’Annunzio si diede con slancio autentico e vocazione autorevole, è che ad oggi, come mai era accaduto prima nella storia di questo ateneo, il Dipartimento di Lingue di fatto non ha un suo rappresentante in Senato Accademico. O meglio, colui che siede in quella importante assise è lo stesso che ha denunciato ruberie e malaffari all’interno del Dipartimento stesso, ma soprattutto è colui che è stato sfiduciato da un intero corpo docenti, o quasi. Eppure resta lì in Senato a rappresentare praticamente solo se stesso!”. Tanto duro quanto amaro lo sfogo del Prof. Pier Carlo Bontempelli neo Direttore di Dipartimento alle prese con un avvio di mandato tutto in salita: si domanda che fine debba fare la dignità di chi lavora in quelle aule e l’immagine stessa della D’Annunzio. Un’eredità pesante, una coltre di fango troppo infamante quella gettata sull’intero Dipartimento da chi, fino a qualche ora prima di una sonora sfiducia ardita al suo indirizzo, ne aveva retto le sorti e firmato i documenti più importanti, ossia il Prof. D’Antuono. “Siamo i primi ad insistere affinchè si faccia chiarezza sull’accaduto denunciato, sempre che quanto insinuato corrisponda al vero e possa essere dimostrabile con l’autorevolezza che solo le carte possono avere – tuona Bontempelli -, ma ad oggi nulla è dato sapere dell’annunciata inchiesta interna. Noi riteniamo che la si debba concludere e in fretta per poi renderla pubblica esattamente come pubbliche sono state le pesanti accuse mosse e sollevate”. Sabbie mobili e veleni, insomma, anche nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne della d’Annunzio insorto pochi giorni fa in difesa del CLA (Centro Linguistico di Ateneo ) finito agli onori dell’ultima seduta di Senato Accademico anche grazie al “sostegno” di docenti di altri Dipartimenti come la Prof.ssa Augusta Consorti. Un gran dispiegamento di forze, missive e dichiarazioni per impedire mire penalizzanti all’indirizzo del CLA, dei suoi docenti e dell’offerta formativa da due anni garantita a migliaia di studenti: ” Martedì scorso in Senato ho ascoltato con le mie orecchie l’impegno che il Rettore in persona ha dichiarato voler profondere nella soluzione delle vicende relative al CLA, ma da buon toscano mi fido poco – si lascia andare ad una scherzosa battuta il Prof. Carlo Consani, Direttore del Centro Linguistico di Ateneo – o meglio da toscano mi fido poco dei livornesi, ma magari degli abruzzesi posso fidarmi ! Certo ora voglio vedere se alle belle parole seguiranno davvero i fatti promessi “. Tutto questo al primo piano della scalinata gialla di viale Pindaro salendo la quale ci si sono aperte le porte del Dipartimento e del CLA, ma soprattutto ci si è aperta una finestra sul palpabile malumore sottotitolato da visi scuri e commenti lapidari: ” Non vogliamo giocare nessun ruolo in questa sommaria e infamante caccia alle streghe – ci dice qualcuno lungo i corridoi gialli – ed è al Rettore che chiediamo di accertare le ruberie e gli intrallazzi che D’Antuono ci ha attribuito: se c’è qualcuno che davvero ha sbagliato è giusto che quel qualcuno paghi, ma viceversa se sono state solo voci infamanti è giusto che paghi chi le ha diffuse. Come? Innanzitutto andando via dal Senato Accademico e poi, perchè no, rispondendo delle proprie dichiarazioni anche fuori da questi corridoi ossia in un’aula di giustizia!”. Che brutta aria tira alla D’Annunzio, davvero un clima da tutti contro tutti: un quadro a tinte fosche che racconta di docenti contro ex direttori di Dipartimento, di studenti contro le decisioni dei vertici ( vedi l’assemblea di inizio settimana tenuta proprio dalle associazioni studentesche in solidarietà alle vicende del CLA), di amministrativi contro cattedratici. E’ delle 8 di questa mattina l’ultimo lenzulo in ordine di tempo steso sui cancelli di viale Pindaro dai sindacati dei 330 colletti bianchi senza IMA ( per intenderci l’esercito di lavoratori della d’Annunzio che dalla busta paga di agosto si è improvvisamente visto cancellare cifre che oscillano dalle 280 alle 350 euro al mese), un lenzuolo che parla chiaro: ” Il personale TA è sottoattacco, i docenti tacciono. Perchè?”. Ad un palmo di distanza: “Avete offeso la nostra anIMA”. Quanta amarezza in questi striscioni, quanta paura di esser lasciati soli in una battaglia per il ripristino di una indennità sempre percepita e in difesa della quale i sindacati, compatti come mai, stanno battendo davvero ogni strada, percorribile e non. Per molti quel segno meno in busta paga ha significato, peraltro dall’oggi al domani, il tracollo economico, l’impossibilità a pagare le rate del mutuo, lo sconforto più totale. In quel dito puntato contro il silenzio dei docenti è racchiuso tutto il timore che vi siano due pesi e due misure: ” Sono capaci di scendere dalle cattedre solo se ad esser messi in bilico sono i loro di interessi – polemizza un colletto bianco di passaggio mentre filmiamo gli striscioni – le risulta forse che da agosto ad oggi abbiano mosso un solo dito in nostra difesa? Ha visto, invece, quanta rapida ed efficace solidarietà per le vicende del CLA? Subito l’interesse dei docenti, immediatamente quello del Senato. Per noi, invece, qualche lettera di vicinanza, qualche pacca sulla spalla ma nulla di più. Eppure siamo parte di questo ateneo esattamente come loro!”.
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