” L’amministrazione osserva con compiacimento lo spirito di collaborazione a cui è improntata la lettera. La difficoltà della situazione, che risulta compromessa da molti anni, può essere superata solo con tale attitudine”. Inizia così la lettera protocollata ieri, in tarda mattinata, presso gli uffici di via dei Vestini a Chieti e firmata dal dg della d’Annunzio Del Vecchio, dal Rettore Di Ilio e dal delegato del Rettore Capasso. Oggetto della missiva il tanto contestato e polemizzato taglio dell’IMA per gli oltre 300 amministrativi Ud’A: taglio contro il quale è stata già avviata e sottoscritta da decine di dipendenti una diffida stragiudiziale.
Una lettera, quella dei vertici della d’Annunzio, che arriva in risposta ad un documento unitario sottoscritto dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Cisal, CSA. “Sulla vicenda IMA sono state già interessate le segreterie nazionali” e ancora: “l’adozione di un atto unilaterale è consentita nella sola ipotesi di mancato accordo tra le parti in sede negoziale, cosa non rinvenibile nella situazione venutasi a creare”.
Laddove, poi, i sindacati sottolineano che ” l’adozione di un atto unilaterale di sospensione dell’IMA necessita comunque di una informativa al singolo dipendente con preavviso di almeno 60 giorni”, dg e Rettore nella loro replica precisano che ” è impossibile invocare i termini dei 60 giorni poiché, come è noto, in questo ateneo da tempo non è esistito alcun accordo né alcun fondo accessorio”.
Un clima tutt’altro che disteso e collaborativo quello di un botta e risposta che sembra avere il “solo” merito di aver fatto venire allo scoperto posizioni, distanze e volontà.
I rappresentanti sindacali degli oltre 300 amministrativi Ud’A spiegano come di fatto si possa ritenere aperto un tavolo nazionale ” considerata la peculiarità della situazione”, quindi ” la proposta di ricorrere anche al supporto di esperti prevedendo, intanto, una convocazione ad esempio per il 1° settembre, per concludere i lavori entro e non oltre il 30 dello stesso mese”.
” Ben venga un tavolo di confronto” replicano Del Vecchio, Di Ilio e Capasso: ” l’Amministrazione si avvicinerà col massimo spirito di collaborazione cercando di fornire le informazioni in suo possesso e mai prima richieste da codeste OOSS”. Come non leggere tra le righe una nota polemica nemmeno tanto celata? Inequivocabile l’ultimo passaggio della lettera dei sindacati in cui anche un “non” in grassetto ribadisce con forza e fermezza la difesa dell’IMA che sindacati e lavoratori contano di trovare intatta anche nella busta paga di agosto: ” La rimessione della problematica ad un tavolo tecnico ad hoc – conclude il documento congiunto – può consentire di non sospendere in via immediata le indennità in oggetto”. Passaggio questo per il quale non sembra esservi nella replica dei vertici alcuna garanzia ma nemmeno un atteggiamento di chiusura: forse chi ha unilateralmente deciso il taglio non ritiene di dover rassicurare gli oltre 300 dipendenti.
Forse chi ha disposto la immediata sospensione dell’indennità ritiene che la questione sia da gestire così e solo così essendo ” un disagio non creato dagli amministratori attuali che da due anni, invece, stanno cercando di rimediare a passate inadempienze”. Un nuovo esplicito affondo a chi ha preceduto Del Vecchio e Di Ilio ossia Napoleone e Cuccurullo? L’ennesimo colpo di spugna al passato dopo le due ultime novità in ordine di tempo ossia il nuovo logo e il nuovo sito della d’Annunzio? Una vicenda questa dell’IMA che sembra celarne parecchie altre, un braccio di ferro che sembra ancora alla fase di riscaldamento e, intanto, si fa sempre più insistente una domanda su tante: i professori resteranno ancora sugli spalti e in platea oppure no?
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