In Tribunale all’Aquila sono iniziati gli interrogatori delle persone coinvolte nell’inchiesta “Terre d’Oro” su un presunto giro di smaltimento di rifiuti speciali, portato alla luce dalla Dda dell’Aquila e dal Corpo Forestale. A cominciare dal principale indagato, Filippo Colanzi, 54enne di Chieti, titolare della Emoter che con i suoi mezzi, secondo l’accusa, avrebbe dirottato lo smaltimento dei rifiuti speciali dai siti leciti a quelli illeciti. L’imprenditore ha risposto a tutte le domande del PM Fabio Picuti e del GIP Guendalina Buccella; così hanno fatto la moglie Carmen Pinti, 46enne di Bucchianico, ed il figlio Emanuele Colanzi, 25enne di Guardiagrele. I primi due sono ristretti ai domiciliari mentre il figlio è stato interdetto dall’attività’ lavorativa. “Riteniamo di aver chiarito gli aspetti significativi di questa vicenda. Stiamo parlando di terra vegetale caratterizzata e risultata priva di qualsiasi tipo di contaminazione e di inquinamento, forse riutilizzata secondo un piano non rispettato nella sua interezza con delle difformità formali e forse amministrative che avrebbero portato ad un problema di qualificazione in quella che resta a tutti gli effetti terra” – ha spiegato il loro difensore, l’avvocato Marco Femminella.
“Terre d’oro”: iniziati gli interrogatori

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