Teramo, sindaci contro la “legge Delrio”

vini2

fascia tricoloreIl processo di riforma che riguarda i piccoli Comuni impone alcune riflessioni in ordine alla portata delle innovazioni che andranno a ridisegnare l’architettura del sistema istituzionale italiano, ed è per questo che i Comuni sono stati chiamati ad associarsi per gestire in sinergia le funzioni fondamentali. Sul banco degli imputati c’è la cosiddetta “legge Delrio”, che prevede l’accorpamento obbligatorio dei Comuni sotto i 5000 abitanti. L’applicazione di questa norma è slittata a gennaio 2016. Ma in un clima di continua evoluzione del sistema normativo nazionale, restano aperti frequenti interrogativi. Per questo l’ANCI Abruzzo ha scelto di riunire tutti i sindaci dei Comuni interessati per fornire un quadro aggiornato dell’attuale disciplina nazionale e regionale in materia di associazione di funzioni. A coordinare l’incontro, il componente dell’Anci Abruzzo, il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo. Un vero e proprio laboratorio aperto ai sindaci. Ad illustrare la nuova normativa è stato il dottor Giuseppe Rovatti, dell’Accademia dell’Autonomia. Per i sindaci il provvedimento è « ingessato e calato dall’alto fatto su una soglia demografica che non rispetta la libertà dei Comuni prevista dalla Costituzione, oltre che il principio di sussidiarietà».

About the Author

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

Be the first to comment on "Teramo, sindaci contro la “legge Delrio”"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*