Ad “incastrare” De Fanis, per gli investigatori, oltre alle intercettazioni audio telefoniche e ambientali vi è anche un video, girato in piazza unione a Pescara lo scorso 11 settembre. E’ il momento della dazione che rappresenta la “pistola fumante” dell’accusa. Sono le 11.15, quando De Fanis esce dagli uffici della Regione. L’assessore consegna in piazza ad Andrea Mascitti una busta bianca. Ma l’operatore culturale di Orsogna ha già vuotato il sacco con la Forestale e ha addosso una telecamera nascosta. Sulla busta intestata “Consiglio regionale Abruzzo” c’è scritto a penna il cognome Mascitti. All’interno c’è l’assegno di pagamento dell’evento organizzato da Mascitti al Salone del Libro di Torino, con copia della fattura emessa dalla società. L’assegno è emesso dalla Associazione “Abruzzo Antico”, con la firma di Ermanno Falone , una copertura dello stesso De Fanis, secondo l’accusa. L’assessore dà istruzioni: «facciamo mille a me e mille a te». Mascitti annuisce e gli chiede come agire. «Vai oggi stesso in banca dove hai il conto” –gli spiega l’assessore-“poi aspetta lunedì e preleva mille euro giustificandole come spese personali. Poi mi chiami al telefono. Però attento che abbiamo tutti i telefoni sotto controllo e quando mi chiami dimmi: allora per quel progetto quando ci vediamo?»
Intanto gli interrogatori di garanzia dei 4 indagati si terranno lunedì a partire dalle ore 9.

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