Stamina, da Pescara apertura con cautela

staminaAll’indomani dell’incontro con il professor Vannoni, il fautore del metodo Stamina ed il suo staff, il direttore generale della Asl di Pescara, Claudio D’Amario, si fa portavoce della disponibilità della struttura a conoscere e ad ascoltare Vannoni e i componenti della sua equipe sul metodo in questione. D’Amario sottolinea, però, come al momento: “Noi non conosciamo il metodo Stamina. Vorremmo che Vannoni ed il suo staff ci portassero la documentazione scientifica e vorremmo conoscere le loro evidenze, i loro risultati, le cartelle cliniche dei pazienti che sono stati trattati, perché stiamo ancora parlando di probabilità”. La storia della piccola Noemi, la bimba di Guardiagrele malata di Sma, è diventata un simbolo per tutti quei malati che vogliono curarsi con le infusioni e delle speranze delle loro famiglie, ma D’Amario insiste sulla necessità di attenersi alla scienza e non lasciarsi prendere dall’impatto mediatico e dal coinvolgimento emotivo. “Noi siamo stati interessati al confronto con Vannoni – spiega il direttore della Asl di Pescara – perché abbiamo investito 4 milioni di euro come azienda ospedaliera pubblica, per la medicina rigenerativa. Vogliamo che a Pescara si possa, fra due mesi, cominciare a fare questo discorso di terapia cellulare che è una parte ulteriore della nostra attività di trapiantologia, e quindi creare una vera e propria officina di cellule – annuncia D’Amario – e non escludiamo che ci possano essere delle intuizioni utili per poi, sempre seguendo tutti i protocolli, affrontare nuove sfide anche nel campo delle malattie rare, malattie che spesso non hanno né investimenti di natura diagnostica né terapeutica. Però noi siamo uomini di scienza – conclude D’Amario – e ci dobbiamo basare sulla evidenza scientifica”.

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