Un successo: le adesioni al corso di lingua giapponese partito la settimana scorsa a Chieti hanno superato tutte le aspettative, tanto che l’organizzazione pensa già a bissare l’iniziativa. Il corso è organizzato dal Centro Internazionale Alessandro Valignano e si inserisce nel solco teorico del grande gesuita. Venerdì 13, alla prima lezione, a Palazzo De’ Maio, erano presenti tutti gli iscritti all’iniziativa, realizzata con il sostegno della Fondazione Carichieti. Il corso gratuito, tenuto dalla professoressa Naoko Ozawa, docente all’Università “La Sapienza” di Roma, si terrà ogni venerdì fino al 20 dicembre. Criterio di ammissione è stato l’ordine di presentazione della domanda. Nei primi minuti successivi alla mezzanotte del 20 agosto, giorno di apertura delle iscrizioni, i 25 posti a disposizione erano già esauriti. Nei giorni seguenti si è raggiunto il numero di circa 250 richieste. Una tale risposta ha colto di sorpresa gli stessi organizzatori che non si aspettavano un’adesione così ampia, considerando che l’iniziativa era stata pubblicizzata solo nella provincia di Chieti e in un circuito relativamente ristretto. Varia la composizione del gruppo di chi ha presentato domanda: tanti studenti (dalle scuole medie all’università) ai quali erano riservati 10 dei 25 posti disponibili, ma anche professionisti, operatori del turismo, manager, pensionati, imprenditori e impiegati. Fra le motivazioni specificate nelle domande di ammissione figura la passione per il Giappone, sviluppatasi in determinati ambiti di interesse come i manga o le arti marziali e poi estesasi all’insieme della cultura giapponese nelle sue molteplici manifestazioni. Molti anche coloro che sono interessati all’apprendimento della lingua giapponese per ampliare le proprie prospettive professionali in ambito turistico e commerciale. Di fronte a una risposta così entusiastica è stato difficile il compito del comitato organizzativo e dello staff della Biblioteca d’Arte del Palazzo de’ Mayo, che ha dovuto evadere il gran numero di domande. Già si parla di una riedizione del corso durante l’inverno e c’è l’impegno, nel prossimo futuro, a creare una struttura più organica adibita alla diffusione della conoscenza della cultura giapponese nel territorio abruzzese.