Il conto alla rovescia è già partito e anche se il 2015 è ancora lontano, le azioni di protesta per scongiurare la chiusura del Tribunale di Sulmona sono già state avviate. Una su tutte: lo sciopero della fame degli avvocati del palazzo di giustizia peligno che ormai va avanti già da tre giorni. Lo scopo sarebbe quello di attirare l’attenzione del ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, ma di certo c’è che il primo effetto immediato che questo digiuno ha fatto registrare è stato il ricovero in ospedale di due avvocati, Elisabetta Bianchi e Alberto Paolini, a causa di malesseri generati dallo sciopero della fame.
In Abruzzo i Tribunali da chiudere, individuati dalla riforma Severino, sono Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona, salvi fino al 2015 solo per effetto di una posticipata applicazione delle norme per via del terremoto aquilano del 2009. Nel caso di Sulmona, la conseguente mobilità e dunque la possibile secessione dell’Alto Sangro verso il più vicino Molise creerebbero disagi a lavoratori e utenti che si vedrebbero negato l’accesso alla giustizia come uno dei diritti fondamentali del cittadino, sancito dalla Costituzione, puntualizzano il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona, Gabriele Tedeschi, e Giorgio Di Benedetto, presidente del Tribunale. Intanto ieri a Sulmona è arrivato anche il governatore Gianni Chiodi che, solidale con la protesta, ha dichiarato: “Chiederò formalmente alla Conferenza delle Regioni di inserire all’ordine del giorno la discussione sulla soppressione dei tribunali cosiddetti minori, per avviare una revisione della riforma e un percorso legislativo che i parlamentari abruzzesi dovranno portare avanti”.
Intanto la protesta dei sei avvocati continua, fino a quando, dicono dal Foro, non arriverà il ministro Cancellieri per un sopralluogo che tenga conto di un inventario realistico dei disagi provocati dall’applicazione della riforma.
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