Se lo scherzo è bello quando dura poco, ancor di più il detto vale per un gioco che vuole avere una finalità d’impatto per un una causa importante, quale la lotta e la ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica. Ma quando l’idea iniziale, azzeccata per diffondere un messaggio importante, si trasforma in una moda, a volte narcisistica, ed in uno spot per se stessi, ecco che il gesto di gettarsi un secchio di acqua fredda addosso, perde il suo significato originario, per cui l’ideatore lo ha inventato: che è quello di provare, almeno per un momento, la sgradevole sensazione di intorpidimento muscolare, irrigidimento, perdita di contatto con il proprio corpo. Sono le sensazioni che prova chi è affetto da SLA nelle prime fasi della malattia. L’opinione delle gente comune, per la maggior parte è questa: ben vengano iniziative per scuotere coscienze e portafogli,ma che il tutto non resti solo una moda. Anche in Abruzzo diversi nomi del mondo della politica e dello spettacolo hanno aderito all’iniziativa, nominando altre persone per fare la stessa cosa. Così è per il senatore Antonio Razzi, per il calciatore Marco Verratti e per il comico Vincenzo Olivieri che ha indicato come suoi emuli di iniziativa, tra gli altri, il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Oltre ai secchi d’acqua, ci sono poi le iniziative concrete da mettere in atto: l’assistenza ai malati e alle famiglie ed una donazione per la ricerca. C’è il sito www.aisla.it, affinché l’iniziativa non sia una doccia fredda per chi con la SLA combatte ogni giorno, ma da questa idea si possa fattivamente passare a gesti concerti. Dentro il secchio, più che l’acqua, un bel bonifico da rovesciare sull’indifferenza e per alimentare la ricerca e la speranza di cura.
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