In Tribunale, a Chieti, è stata depositata, oggi, l’ordinanza che omologa il concordato preventivo presentato dalla Sixty. I giudici hanno respinto, dunque, l’unica opposizione da parte di Banca Sella, mentre agli inizi di luglio, 3.000 creditori, si erano espressi in favore del concordato. La Sixty, prestigiosa griffe del tessile con sede allo Scalo, è oggi controllata da due società acquisite dal fondo panasiatico Crescent Hyde Park. Azienda che ha accumulato debiti per 370 milioni di euro, di cui più della metà, 250 milioni legati ad esposizioni bancarie. L’omologa consentirà ai commissari giudiziali di dare seguito alla cessione dei due rami d’azienda, entrambi con sede in Lussemburgo. L’auspicio dei sindacati è quello di far decollare, entro l’anno, la NewCo da 50 dipendenti e, probabilmente, anche una società satellite, da altri 40.
Resta l’incognita sul futuro degli altri 200 lavoratori per i quali è necessario trovare strade praticabili per un doveroso reimpiego. Attualmente, sono in cassa integrazione straordinaria fino ad aprile. I sindacati sperano nella proroga e chiederanno un incontro alla Sixty, chiamando in causa tutte le Istituzioni, dal Comune al Governo centrale.
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