Tre milioni di euro destinati alle donne dell’Aquila dei quali non c’è più traccia. Sono quelli noti come “Fondi della legge Carfagna”, metà destinati al Centro anti-violenza dell’Aquila e il resto ad una struttura dedicata a diversi tipi di attività, definita “Casa delle donne”, stanziati nel 2009, a pochi mesi dal sisma di cui, af un certo punto, si è persa traccia nel continuo passaggio da un ente all’altro. Nel 2013 con un emendamento alla Legge di Stabilità le risorse tornarono in Abruzzo, nel cratere sismico, affidati alla Provincia – che avrebbe dovuto custodirli fino al finanziamento del progetto di Casa delle donne, pronto già da tre anni – con la promessa da parte delle istituzioni locali che non sarebbero più spariti. E, invece, di quei tre milioni ancora oggi non se ne sa nulla. Una storia tutta italiana di burocrazia infinita che rende vane anche le azioni di solidarietà. Ora le rappresentanti dell’associazione “Terre Mutate” tornano a chiedere trasparenza su risorse che servono, prima di tutto, a donne vittime di violenza, o ai margini della società, sole o con difficoltà economiche.
( di Marianna Gianforte)
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