Delegati Fiom da tutto Abruzzo a rapporto ieri a Lanciano per un incontro sulle problematiche legate all’automotive, in particolarmodo, nella Val di Sangro. Presente anche il coordinatore nazionale del gruppo Fiat della Fiom Michele De Palma che ha in sostanza fatto tornare tutti con i piedi per terra dopo le rassicurazioni di qualche mese fa, proprio in  Val di Sangro, dell’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne. “Il calo produzione complessivo della Fiat non ci fa fare sonni tranquilli, numeri inquietanti che potrebbero influire anche sul mantenimento dei livelli occupazionali e se non viene rinnovato l’accordo con il gruppo francese Psa, che scade nel 2017, ci sarebbero grossi rischi per i lavoratori della Sevel e per l’indotto.” Rispetto poi ai proclami di Marchionne: “Tante belle parole, ma ad oggi non esiste un piano industriale per il futuro della fabbrica del Ducato, noi sindacati veniamo tenuti all’oscuro e secondo voci pare che gran parte della produzione possa essere trasferita addirittura in Russia.” Chiesto un intervento delle istituzioni per fare chiarezza sul panorama, mentre, sempre De Palma, si registrano malumori all’interno della Sevel per i carichi di lavoroche sono aumentati andando ad incidere sulle condizioni generali del personale.

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