Scomparso nel 2011, ritrovato morto nella sua auto nel fiume Pescara

DragaggioIn serata un’automobile è stata ripescata nell’area del porto di Pescara, al molo sud. Si tratta di una Renault Modus, completamente annerita, che è stata recuperata nell’area del bacino portuale dove è in corso il dragaggio. All’interno è stata trovata una Fidelity Card intestata ad un dipendente del Servizio Anagrafe del comune di Pescara, Luigi Di Paolo, di 53 anni, sparito dal 3 gennaio del 2011. La tessera era infilata in un portafogli con una serie di documenti illeggibili. Al posto di guida una poltiglia informe che potrebbe essere ciò che rimane del corpo. Solo un osso femorale si vedeva in maniera nitida. Nell’abitacolo è stata trovata anche la busta di un negozio di ortopedia che potrebbe essere riconducibile a lui. La vettura è stata ripescata durante le operazioni di dragaggio. Gli operai della cooperativa San Martino di Chioggia si sono accorti della presenza dell’auto, catturata dalla draga, e del braccio di un giubbotto che usciva fuori dall’auto; subito hanno interrotto i lavori e hanno dato l’allarme. Sul posto, oltre al questore Paolo Passamonti e al dirigente della Squadra Mobile Pierfrancesco Muriana, sono arrivati i Vigili del Fuoco e gli uomini della Capitaneria di Porto.
Luigi Di Paolo scomparve il 31 dicembre del 2011 con la sua Renault Modus. L’uomo era depresso per la scomparsa della moglie Raffaella Menna e proprio per il dolore si era avvicinato molto alla chiesa cattolica. In un primo momento le ricerche si erano incentrate su una possibile fuga all’estero per una crisi mistica. E della sua scomparsa si era più volte occupata la trasmissione “Chi l’ha visto” che fino a stasera aveva la sua foto nella sezione scomparsi. 
La certezza sull’identità di Luigi Di Paolo arriverà con l’esame del DNA o con l’esame autoptico. Le indagini sono state affidate dal PM Salvatore Campochiaro alla Squadra Mobile pescarese. Come detto, all’interno della vettura, è stato ritrovato un portafogli con diversi documenti illeggibili ma con una Fidelity Card in cui è riportato il nome del dipendente comunale.   

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