Nuovo blocco della Tiburtina, questa mattina, a Scafa, per via di una manifestazione dei lavoratori della Italcementi, ai quali l’azienda ha annunciato la chiusura all’inizio dell’anno prossimo. Sciopero di quattro ore con l’occupazione, seppure in forma pacifica, della Tiburtina, nei pressi dello stabilimento. Immancabili le ripercussioni sul traffico. Due giorni fa si e’ svolta la stessa protesta, anche allora promossa dai sindacati, al cui fianco ci sono i sindaci dei comuni della zona, la Provincia di Pescara e la Regione – come fa notare Giovanni Panza della Uil.
E proprio il Presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa ha reso noto la data dell’incontro a Roma: il prossimo 5 settembre con il ministro Quagliariello e il sottosegretario Legnini. 
L’auspicio dei sindacati e’ il rispetto dell’accordo precedentemente sottoscritto dall’azienda: “Male che vada – precisano le organizzazioni sindacali – almeno ci sia la predisposizione della cassa integrazione per esubero e non per cessazione dell’attività”. Il sindaco di Scafa, Giancola parla di una sfida difficile ma non impossibile. Intanto la Italcementi, in una nota, precisa che “la chiusura dell’impianto di Scafa dipende dal perdurare delle condizioni del mercato del cemento in Italia che registra un volume di vendite più che dimezzato rispetto a sette anni fa”. Queste le motivazioni, secondo l’azienda, che hanno condotto alla decisione di chiudere l’attività produttiva dello stabilimento abruzzese. Per far fronte alla situazione di crisi, la Italcementi spiega di aver varato un piano che prevede la razionalizzazione della propria rete produttiva, con la chiusura di alcuni impianti e la ristrutturazione di altri. 

{avsplayer videoid=6348}