L’ultimo sbarco di oggi, a Brindisii: si tratta di oltre 400 migranti, quasi tutti di nazionalità siriana, per lo più nuclei familiari, soccorsi al largo delle coste libiche. Gli immigrati saranno smistati in diverse strutture, a Foggia, Taranto e in città di Marche e Abruzzo. Fino ad oggi, per la nostra regione, sono passati in mille, per lo più nelle province di Pescara e Teramo, per la maggior parte provenienti dall’Africa Centrale. Cercano asilo in Italia, ma la trafila è lunga per ottenere il riconoscimento di rifugiati. A Pescara, nella cittadella della Caritas, anche per oggi è previsto l’arrivo di una trentina di immigrati. Qui trovano accoglienza, poi, quando riescono a sbrigare le pratiche, vanno via, sistemati in case di accoglienza sparse per l’Italia. Non solo la Caritas e le altre associazioni di volontariato, saranno anche gli hotel che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere i migranti. “Non c’è alcun pericolo di contagio per l’ebola – spiega don Marco – visto che sono sottoposti a controlli da parte delle Asl e sono partiti dale coste africane molto tempo fa.” Don Marco fa appello poi alla capacità di accoglienza delle popolazioni italiane: “Non vengono qui per togliere lavoro agli Italiani, fuggono da condizioni di vita impossibili nei loro paesi. La maggior parte non vuole nemmeno restare in Italia”.
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