Sanità: animalisti contro ricercatori

Egregio Direttore di Rete 8,
“Basta discredito ai ricercatori. Assistiamo a campagne di comunicazione sul tema assolutamente distorte”
“Voglio esprimere pubblicamente la mia solidarietà’ ai ricercatori quotidianamente attaccati ad opera di un fanatismo che nulla a che vedere con la sensibilità’ animalista: manifesti che li ritraggono come boia, le reiterate minacce al professor Silvio Garattini, danni agli stabulari con la “liberazione” di animali destinandoli così ad una morte inutile “
“Un’azione di minaccia che finisce per essere un boomerang come le minacce sul più seguito social network quale face book a Caterina.” Così, l’onorevole Maria Amato, parlamentare del Partito Democratico e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, esprime la sua posizione in merito alla sperimentazione animale.
Io sto con la ricerca, che per ora non può, ancora, rinunciare all’utilizzo degli animali da laboratorio e che proprio a quegli animali deve passaggi determinanti per la medicina.
In questo periodo, con le polemiche prima per il protocollo Stamina, e ora per il decreto attuativo sull’utilizzo degli animali da laboratorio, i ricercatori ed il metodo scientifico sono bersaglio di iniziative di discredito basate su informazioni distorte e campagne di comunicazione con immagini forti, spesso assolutamente fuori contesto.”
“Si arriva ad eccessi quali dover usare per legge anestetico o analgesico per le procedure sui polipi o i calamari; si fa passare lo xenotrapianto, (il trapianto di organo o tessuti tra specie diverse ndr) come una mostruosità, tacendo il fatto che con questo termine si indica anche la pratica per cui si impiantano le cellule del cancro di mammella di una donna su più topi e si testano i diversi farmaci in modo da determinare quello con maggiore efficacia per la cura di quel cancro, di quella donna.
Punti di vista: la guardi dalla parte del topo? da quella della donna? quella donna e’ senza nome o se fa parte della tua vita?
Le regole devono essere stringenti senza strozzare la ricerca, la integrazione tra metodi classici e metodi alternativi senza animali deve avvenire con equilibrio.
L’Europa per questo processo di cambiamento non traumatico ha stanziato, con Horizon 2020, 70 miliardi di euro per progetti di ricerca innovativi con metodi alternativi: la vera sfida e’ partecipare al cambiamento del pensiero scientifico.
La nano-robotica cresce e ha buoni risultati, – prosegue la Amato che per la Commissione è anche relatore sull’argomento – molti protocolli possono essere condotti in vitro senza la necessità di un secondo passaggio in vivo, ma ci sono in corso ricerche di revisione sull’uso dei farmaci per oncologia e malattie neurologiche, c’e’ un sistema di ricerca internazionale multicentrico che ci escluderebbe dai lavori che prevedono l’utilizzo di animali.

Il fondamentalismo per gli animali degli stabulari, si stempera quando si tratta di derattizzare: eppure si tratta sempre di roditori. I maiali delle valvole cardiache (xenotrapianto) sono della stessa specie di quelli che dopo un anno di vita diventano salsicce e prosciutti, le bistecche nascono vitelli.”
“Quando si parla di salute non possiamo essere ipocriti!” Conclude la parlamentare del PD che ricordiamo essere un medico. “Quando si dice che la sperimentazione deve essere fatta direttamente sull’uomo, piuttosto che scrivere messaggi di minaccia e’ più coerente fare la richiesta per fare la cavia.
Con il rispetto delle regole, evitando il dolore inutile, tra i ricercatori e gli animali da laboratorio per me la scelta di campo e’ obbligata: io sto con i malati.

Maria Amato – Deputato abruzzese del PD

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