Dati alla mano sui finanziamenti e le risorse già impegnate, l’assessore comunale alla ricostruzione Piero Di Stefano lancia l’allarme: “senza nuovi fondi, sarà difficile portare avanti il crono programma dei lavori.
Quelli disponibili – sottolinea – finiranno a ottobre e per avviare i cantieri nell’asse centrale dell’Aquila e nei centri storici delle frazioni ci sarà urgente bisogno di altre risorse”.
Il cronoprogramma approvato dal Consiglio comunale prevede la disponibilità di un miliardo e 200milioni nel 2014, e di un miliardo per ciascuno degli anni dal 2015 al 2018. Per ora si può contare sul miliardo e 200milioni stanziato dal governo Letta attraverso l’aumento del costo delle marche da bollo. Fondi che, però, verrebbero trasferiti in sei anni, dunque 200 milioni all’anno. “È necessario – sottolinea – Di Stefano, rendere spendibili queste risorse, ed in particolare i 680 milioni destinati al Comune dell’Aquila, non in sei anni ma in tre, a partire da quest’anno. Le strade percorribili per l’anticipazione sarebbero due: attraverso Cassa depositi e prestiti, se si supera lo scoglio dell’Europa sull’indebitamento, oppure attraverso un pool di banche”. Poi resta da sciogliere, anche nella legge di stabilità, il nodo della programmazione della ricostruzione per gli anni futuri.
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