Nessuna sospensiva, come da più parti s’immaginava, ma, stando alla rinuncia degli avvocati della parte ricorrente, che si sono avvalsi dell’opzione per la discussione del merito alla prossima udienza, sarà quasi certamente la sentenza del giudice del Tribunale Amministrativo a decretare il destino del Comune di Montesilvano, sotto commissariamento, e in bilico tra il sindaco dimissionato da 13 consiglieri, Attilio Di Mattia, e le elezioni del prossimo 25 maggio. Questa mattina, intanto, é stato deciso di accorpare i due ricorsi presentati, cioè quello relativo alle dimissioni e alla sospensione del Consiglio Comunale e quello relativo al decreto presidenziale sullo scioglimento dell’organo consiliare che, secondo Di Mattia, sarebbe giunto oltre i tempi consentiti. A questo punto, il 3 o al massimo il 4 aprile, si entrerà nel merito delle due vicende. Secondo Di Mattia, dimissionato dopo un blitz di domenica mattina, lo scorso 16 febbraio, presso lo studio di un notaio da 13 consiglieri, quel documento di sfiducia presenterebbe una serie di irregolarità di tipo tecnico. Ad evidenziarle l’avvocato Claudio Di Tonno nelle motivazioni del ricorso stesso. Se questo dovesse essere acclarato dal giudice l’intero Consiglio Comunale dovrà tornare in carica, ma soprattutto Di Mattia tornerebbe ad essere sindaco di Montesilvano. In caso contrario si aprirebbe ufficialmente a Montesilvano la campagna elettorale con il centrosinistra che a questo punto non avrebbe il tempo per indire primarie e punterebbe alla riconferma del sindaco uscente che avrebbe, ad oggi, un solo avversario certo, Manuel Anelli del Movimento 5 stelle, mentre il centrodestra non ha ancora sciolto le riserve in attesa della decisione del Tar. A manifestare le ragioni del 13 consiglieri stamane in aula gli avvocati Anthony Aliano e Guglielmo Flacco.
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