Se non si recuperano i fondi per garantire il salario accessorio dei dipendenti regionali i sindacati sono pronti allo sciopero. E’ quanto emerso, oggi, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa indetta dalle segreterie regionali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl. I sindacati lamentano anche l’assenza della Regione, che avrebbe disertato gli incontri previsti. “La soppressione degli enti strumentali della Regione Abruzzo – ha detto Carmine Ranieri, segretario regionale Cgil funzione pubblica – ha creato un grande caos organizzativo. I millantati risparmi che erano stati posti alla base della soppressione di questi enti non si sono verificati ed oggi la Regione vuole far pagare ciò ai lavoratori . Contestualmente, però, si lascia inalterato il numero delle posizioni dirigenziali che come e’ noto comportano grandi costi. Per uscire da questa situazione – ha sostenuto il sindacalista – la Regione deve dire chiaramente se i risparmi ci sono stati o meno. In caso positivo e’ necessario procedere con la certificazione dei risparmi e quindi utilizzarne una parte per le risorse accessorie del personale. In alternativa la Regione deve ridurre le posizioni dirigenziali e contestualmente incrementare il fondo di produttivita’ dei dipendenti”. Da parte sua Vincenzo Traniello, segretario regionale della Cisl funzione pubblica, non usa mezzi termini e parla di “scippo” ai danni dei lavoratori: “non chiediamo soldi in piu’ – ha precisato – ma solo che i dipendenti regionali non perdano neanche un centesimo del proprio salario dall’accorpamento degli enti strumentali”. Dello stesso avviso Alfiero Di Giammartino, della Uil-Fpl: “E’ un momento molto delicato. Ci dispiace moltissimo dell’assenza della Regione perche’ si parla di riorganizzazione e di miglioramento dei servizi. Per noi la riorganizzazione e’ il punto di partenza perche’ attraverso un nuovo modello organizzativo si potranno dare sicuramente delle risposte”.
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