Oltre duemila elettori abruzzesi oggi andranno alle urne nei seggi aperti dalle 8 alle 20 e allestiti nei palazzi delle Province, chiamate ad eleggere presidenti e consiglieri, nel solco della riforma del governo Renzi.
Si vota a Pescara, Chieti e Teramo – non all’Aquila, dove invece si tornerà alle urne l’anno prossimo alla scadenza naturale della legislatura –, per quella che è stata definita un’elezione di secondo livello, perché a votare non saranno i cittadini, ma i sindaci e gli amministratori comunali delle province chiamate in causa.Province che vedranno trasferite a Regione e Comuni le proprie competenze, ad eccezione dell’edilizia scolastica, della pianificazione dei trasporti e della tutela ambientale.
Avendo le tre province in questione un numero di abitanti compreso tra 300mila e 700mila persone, i nuovi consigli provinciali saranno composti da 12 consiglieri più un presidente, che rimarranno in carica rispettivamente due e quattro anni, senza percepire indennità di funzioni, ma solo rimborsi spese.
A Chieti gli elettori saranno oltre mille tra sindaci e amministratori dei 104 comuni della provincia che dovranno esprimere le proprie preferenze tra il candidato di centrodestra, Nicola Scaricaciottoli, sindaco di Paglieta, sostenuto dalle liste “Insieme per il territorio” e “La provincia che vogliamo”, e Mario Pupillo, sindaco di Lanciano e candidato per il centrosinistra con la lista “Provincia unita Mario Pupillo presidente”.
Oltre cinquecento amministratori dei comuni della provincia teramana, si recheranno alle urne a Teramo per votare tra Renzo Di Sabatino, ex sindaco di Bellante e consigliere provinciale uscente del Pd, appoggiato dalla lista “Casa dei comuni” per il centrosinistra, e Gabriele Astolfi, sindaco di Atri, candidato del centrodestra e sostenuto da due liste: “Forza del territorio con Astolfi” e “Costituente popolare per Teramo”.
A Pescara infine l’elettorato conterà più di cinquecento amministratori dei comuni, chiamati ad eleggere il proprio presidente tra Guerino Testa, già presidente della provincia pescarese per un mandato, candidato del centrodestra con la lista “#provincia prima”, e Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio, candidato del centrosinistra con la lista “Insieme per Di Marco”.
E in questi giorni non sono comunque mancate le polemiche: “E’ la casta che elegge la casta”, ha dichiarato Sara Marcozzi, capogruppo regionale del M5S, annunciando l’astensione degli amministratori pentastellati da un’elezione che Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale hanno definito come “uno scippo di sovranità che viene perpetrato ai danni dei cittadini”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rifondazione comunista che ha definito questa chiamata alle urne di secondo livello come una semplice prova di forza tra centrodestra e centrosinistra.
A urne chiuse, comunque avrà inizio lo scrutinio, ma per la proclamazione ufficiale degli eletti bisognerà aspettare martedì.
Province al voto per il rinnovo degli organi amministrativi

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